Dopo il terzo posto e gli acquisti di gennaio, le aspettative intorno alla squadra le sembrano esagerate?
'Si è fatto un gran parlare di mercato. Dopo ogni passo falso si sentiva dire: 'manca questo, manca quello'; invece la squadra si è espressa benissimo, arrivando a conquistare 39 punti e chiudendo a ridosso delle prime. Gli acquisti erano indispensabili, noi stessi ne sentivamo la necessità, per tirare un po’ il fiato. Sono arrivati elementi validissimi, perfettamente integratisi nello spogliatoio, speriamo succeda lo stesso anche con gli schemi'.
La prestazione col Pescara non è proprio piaciuta…
'Noi stessi siamo i primi ad avere l’amaro in bocca, davanti ai nostri tifosi, nella prima partita dell’anno… ci tenevamo a far bene. Purtroppo, non abbiamo vinto, anche se abbiamo avuto le nostre occasioni, anche più nette delle loro'.
A parte il risultato, però, non è piaciuto nemmeno il gioco. C’è da preoccuparsi?
'Assolutamente no. Una squadra in crisi si vede subito, già dallo spogliatoio. Qui, invece, c’è un gran gruppo, grande amalgama, voglia di far bene e un obiettivo comune. Ripeto: è mancata un po’ di fortuna, ma ora è venuto il momento di riprendere a correre'.
Già sabato contro il Bari?
'A loro ho fatto il mio unico gol in B, col Modena, vincemmo 2-1. Ricordo che Kamara era partito in contropiede, io mi ero fatto 100 metri di sovrapposizione, non m’avesse passato la palla, l’avrei ucciso! Magari potessi ripetermi sabato!'
Una polemica che non la coinvolge direttamente riguarda i premi promozione, promessi ad alcuni suoi compagni dai lodisti. Secondo lei, è vero che il Toro vince, spinto dalla prospettiva che alcuni avrebbero d’incrementare sensibilmente lo stipendio?
'E’ una cosa assurda. E’ un discorso bugiardo e ingeneroso. Noi siamo professionisti, ci alleniamo seriamente e con impegno; l’unico stimolo è l’obiettivo che ci siamo prefissi e che condividiamo: non giochiamo per i soldi. Il fatto poi che il discorso interesserebbe solo alcuni, dovrebbe causare una spaccatura nello spogliatoio; invece siamo uniti e determinati a conquistare la serie A, per l’onore e la soddisfazione che questo comporterebbe'.
Per chiudere: quanto è psicologo De Biasi coi giocatori?
'Tantissimo. Chiede spesso, s’informa, ti parla; inoltre, è un gran motivatore, ti spreme per farti dare tutto quello che è nelle tue capacità'.
E’ cambiato rispetto a quando la allenava a Modena?
'Sì, ora è più sereno. Prima non mollava mai la presa, ora riesce a prendere le cose con un po’ più di leggerezza'.
Marco Giordano
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