Cosa vorrebbe vedere dalla sua squadra lavorando con continuità?
"Allenandoci per una settimana intera riusciamo a farlo sotto tutti i punti di vista: fisico, mentale, tecnico e tattico. Abbiamo delle risposte chiare, vediamo la squadra che cresce e sta meglio fisicamente, poi una volta che vedi i ragazzi recuperare e si allenano con continuità hai delle buone sensazioni. Vedi una squadra che si riempie sempre di più e in allenamento dà buone risposte".
Ha parlato di affrontare ogni gara come se fosse una partita secca.
"Dobbiamo correre tanto, qui c'è il dovere di essere squadra, chiaro quando hai la palla e con semplicità, chiarezza e profondità arrivare il più velocemente possibile vicino alla porta avversaria. In fase difensiva abbiamo altrettanto bisogno di avere una squadra intera pronta subito. Quello che noi vediamo è che chi è appena rientrato non ha una condizione così ottimale, ma gli altri ci dicono che stanno sempre meglio. Abbiamo fatto 6 partite in 24 giorni e quindi quelle ti portano via tanta energia, la partita ti mantiene, l'allenamento ti migliora la condizione. Questa è la differenza".
Chi tra Aiwu e Lochoshvili sostituirà Vasquez? E a centrocampo chi ci sarà in regia?
"Lochoshvili ha fatto 3-4 allenamenti con la squadra e ha bisogno di allenarsi per il fisico che ha, più fa allenamenti intensi con la palla e meglio è, poi verranno fuori le sue qualità. Noi non abbiamo un regista classico, non lo è Castagnetti e nemmeno Meité, hanno caratteristiche diverse e hanno dimostrato di poter interpretare bene il ruolo di centrocampista centrale anche se non nascono con quel ruolo. Si adattano bene perché hanno testa e qualità per poterlo fare".
Cosa si aspetta dal Torino?
"Hanno un impatto molto forte, ti vengono a prendere, ti fanno sbagliare. Noi dovremo essere bravi se magari ci fanno sbagliare a sapere dove possiamo permettercelo. La nostra bravura dovrà essere capire prima dove giocare la palla in fase di possesso. Dovremo stare stretti, bravi a scalare a destra e sinistra quando cambiano gioco e cercano l'altezza".
Ha l'impressione che la Cremonese venga considerata una squadra pericolosa o meno?
"Purtroppo no, ma l'esempio l'abbiamo con il Napoli. Magari si pensava che potesse far giocare qualcuno e rifiatare altri, invece si è presentato con tutti i giocatori più bravi, ma ha riempito lo stadio. Ho paura che non sia così, magari ci sottovalutassero eh... Ma le prestazioni che abbiamo fatto in campionato, esclusa quella con il Lecce, e in Coppa portano le altre squadre a prendere la Cremonese sul serio. Dobbiamo essere molto bravi noi a prendere sul serio gli avversari".
Ieri è venuto a mancare Castagner. Che ricordo ha di lui?
"Un galantuomo, un uomo per bene e mai sopra le righe. Probabilmente oggi non avrebbe fatto notizia come allenatore, ma io sono stato a Perugia due o tre mesi prima di venire alla Cremonese a vedere gli allenamenti degli umbri e siamo stati tutta la settimana con Novellino, che ci ha parlato di Castagner. Non lo conoscevo, ma ricordo una persona garbata, intelligente, perbene e competente".
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