Focus on / Il giocatore, professionista della difesa a tre, sembra essersi adattato al meglio nel nuovo sistema di gioco
Emiliano Moretti grazie alle sue caratteristiche tecniche, la sua costanza e la sua determinazione è diventato sin da subito l'idolo dei tifosi. Con Giampiero Ventura, nel reparto arretrato era un baluardo su cui poggiava tutta la difesa. Nel novembre del 2014 ottiene una convocazione con l'Italia volta a premiare le sue prestazioni in maglia granata che, nonostante l'età, sono state più che ottime. L'ex Genoa ha debuttato in Nazionale all'età di trentatré anni diventando il più anziano debuttante nella storia azzurra. Con l'inizio dell'era Mihajlovic sembrava che dovesse esserci un taglio netto con quella del suo predecessore ma Emiliano sembra aver fatto breccia anche sul nuovo allenatore e l'amichevole di ieri ne è la dimostrazione.
Dotato di notevole fisicità e ottima tecnica, buona visione di gioco ed abile nei contrasti Moretti ieri ha dimostrato che ha ancora tanta voglia di giocare e di dare il suo contributo alla squadra anche all'età di trentacinque anni. Dall’alto della sua esperienza, ha ancora una voglia pazzesca di imparare cose nuove e, nonostante sia uno specialista della difesa a tre, non sembra aver patito affatto il passaggio alla difesa a quattro. Qualche distrazione ogni tanto, come in occasione dell'autogol di Vives, e ancora un po' di fatica a rassettare il gioco venturiano ma sono errori fisiologici a questo punto della preparazione. La difesa a quattro, in questo momento, riparte proprio da lui e Maksimovic con Ajeti, Jansson e Gaston Silva pronti a subentrare mentre Bovo sembra tagliato fuori. "Mi interessava sopratutto la fase difensiva, perché c'è stato un cambio di modulo e sono soddisfatto della prestazione dei miei", queste le parole di Mihajlovic a fine partita che di fatto promuove la linea difensiva di ieri coordinata proprio da Moretti che ha saputo trasmettere ai suoi compagni fiducia e solidità.