DA ALLENATORE - Il suo primo incarico da allenatore lo ha ottenuto nella squadra dove ha terminato la carriera da giocatore, partendo dalla Lega Pro Prima Divisione con la Lumezzane. Alla sua prima stagione riesce a raggiungere ottimi risultati: Nicola infatti conclude l'annata 2010-11 al sesto posto, ad un passo dai play-off per la Serie B, collezionando dodici vittorie, dodici pareggi, e dieci sconfitte. Nella stagione successiva non può che essere confermato in panchina dei bresciani portandoli ad un ottavo posto tranquillo. Successivamente Spinelli, avendo ancora un buon ricordo di Nicola dai tempi del Genoa, gli offre la panchina del Livorno in Serie B. Il tecnico sorprende tutti ribaltando i pronostici e portando gli amaranto alla promozione in massima serie tramite i playoff. La sua esperienza in Serie A però non è positiva: viene esonerato in gennaio e richiamato in aprile ma non riesce ad evitare la retrocessione dei toscani ed al termine della stagione si dimette. Il 17 novembre 2014 arriva un'altra occasione in sella al Bari, dopo l'esonero di Devis Mangia, porta la squadra pugliese al decimo posto finale ma viene esonerato il 31 dicembre dopo tre sconfitte consecutive. Il 23 giugno 2016 lo richiama nuovamente un'altra squadra di Serie A, il Crotone, con i calabresi non sta andando bene: è all'ultimo posto a quota cinque punti.
LE TATTICHE - Nicola si può definire come un tecnico molto preciso e preparato tatticamente. Nel suo periodo di calciatore ha avuto tanti allenatori da dove ha potuto prendere spunti: Reja, Delio Rossi, Beretta, Bolchi. Quello a cui si ispira di più sembra essere una vecchia conoscenza granata, Gigi Simoni, e lo si intuisce anche da alcune sue affermazioni: “Sapeva gestire il gruppo, era competente e dava serenità”. Infatti, la vera capacità di Nicola è quella della gestione della squadra: sa creare un gruppo in cui si sentano tutti importanti, spronando i calciatori a trovare motivazioni. L'ex granata non ha mai adottato un modulo fisso ma è solito schierare la sua squadra in base alle esigenze e gli avversari che si trova di fronte, cambiando anche modo di giocare a partita in corso. La difesa a quattro è comunque un punto fermo e così sta schierando il Crotone in questo campionato. Il Torino, quindi, domenica prossima può aspettarsi un Crotone unito e voglioso, capace di lottare su tutti i palloni: ci vorrà una prestazione importante, da squadra che sa di non poter sottovalutare alcun avversario.
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