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Dembélé, rinnovo a lungo termine ma il presente è in panchina

Matteo Curreri
Dopo il prolungamento estivo fino al 2028, il terzino granata resta senza minuti: la concorrenza lo relega al ruolo di terza scelta

Un anno fa, dopo tre partite ufficiali, Alì Dembélé aveva collezionato appena 68 minuti, tutti da subentrato. Sulla panchina granata sedeva Paolo Vanoli, l’allenatore che lo aveva già avuto a Venezia e che, arrivato a Torino, aveva bloccato un’altra sua cessione in prestito. Oggi, invece, la situazione è ancora più complicata: il minutaggio già risicato di agosto e settembre 2024 si è azzerato e, nonostante il mercato fosse ancora aperto, un trasferimento temporaneo che avrebbe potuto giovare a tutti non si è concretizzato, anche per la volontà del giocatore di provare a convincere Baroni. Ma la concorrenza nel suo ruolo è fitta e Dembélé non sembra nelle prime scelte.

Dembélé, primo anno di alti e bassi

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La sua prima stagione in Serie A è stata soprattutto di rodaggio, tra alti e bassi. Il momento più difficile resta l’espulsione di Firenze, quando lasciò i compagni in dieci dopo appena 33 minuti. Nel finale di campionato – con il Toro ormai senza obiettivi – si è tolto qualche soddisfazione, trovando il primo gol in massima serie il 23 aprile contro l’Udinese e giocando da titolare le ultime tre giornate. A fine stagione, però, Vanoli ha salutato e l’arrivo di Baroni ha cambiato le prospettive.

Il rinnovo e l'attesa per gennaio

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Il 14 luglio, giorno della partenza per il ritiro di Prato allo Stelvio con il nuovo allenatore, il Torino ha annunciato il rinnovo di Dembélé fino al 2028, con opzione per un’ulteriore stagione. “Sono molto contento di aver rinnovato: grazie a tutti”, aveva dichiarato il francese. Un attestato di stima, che però fin da subito è sembrato proiettato più sul futuro lontano che su quello immediato. Già in ritiro, infatti, Baroni ha mostrato di non puntare molto su di lui: nelle amichevoli estive lo ha schierato titolare solo una volta, nel secondo test con il Monaco. Non a caso la società ha cercato una sistemazione in prestito in alta Serie B. Nel frattempo la stagione è iniziata il 18 agosto e Dembélé non ha ancora raccolto minuti, chiuso dalla concorrenza di Pedersen e di Lazaro, tornato a ricoprire il ruolo di terzino. Gli ultimi giorni di mercato non hanno portato alla cessione e, almeno fino a gennaio, il suo destino sembra essere quello di terza scelta: tanta panchina e la prospettiva di perdere tempo prezioso per crescere, colmare le lacune e acquisire sicurezza in una fase cruciale della carriera.