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Giampaolo-Juric pari e patta: nonostante la poca qualità, il granata inizia a vedere la luce

Il Confronto / Tanti complimenti incrociati tra i due: primo tempo molto bloccato. Nella ripresa bravi i granata a rimontare: un mattoncino per la crescita del morale del Torino

Andrea Calderoni

"Quello conquistato ieri pomeriggio in rimonta contro il Verona è stato accolto come un buon punto dal Torino. Il primo a considerarlo tale è stato Marco Giampaolo, che ha pareggiato 1 a 1 contro Ivan Juric, che stima molto professionalmente come ha ribadito l’abruzzese nella conferenza stampa postpartita. Il tecnico abruzzese ha confermato ancora una volta di saper anestetizzare le fonti del gioco del collega croato: il Verona ha trovato la rete solo grazie a un eurogol. E non è un caso se, in sei precedenti, Giampaolo con Juric non ha mai perso (tre vittorie e tre pareggi). Giampaolo ha ritrovato la via anzitutto dal punto di vista dello spirito di squadra. Il Torino, proprio come a Napoli e a Parma, ha sfornato una prestazione attenta ed ordinata. Dopo la perla di Dimarco, ha avuto la forza di rialzare la testa, stavolta rimontando invece di farsi rimontare, il che può essere interpretato come un buon segnale.

"SPECCHIO - Qualcosa nella testa dei giocatori del Torino si è sbloccato, anche se sono emersi puntuali, come era lecito attendersi, i limiti dei granata nel condurre le danze durante la partita. La qualità è quella che è, soprattutto in mezzo al campo, e la prestazione sottotono di Linetty non ha certo aiutato. Proprio per questo, come confermato dal tecnico, il Torino ha impostato ancora una volta la gara sul concetto di difendere e ripartire contro una squadra che a sua volta non ama particolarmente tenere in mano il pallino del gioco. Giampaolo ha sfidato l’amico Juric schermandolo. Ha replicato grazie a Gojak e Lukic il 3-4-2-1 dei veneti. Anche per questa ragione il primo tempo è stata una vera e propria partita a scacchi, nella quale le emozioni sono state pochissime. Giampaolo ha ormai chiari quali sono i limiti della sua squadra, ha accantonato l’idea del suo 4-3-1-2 fatto di pressione alta e verticalizzazioni pur provando ad instillare alcune sue idee tattiche sulla base che ha contraddistinto il Torino nelle ultime stagioni. I risultati, lentamente, stanno arrivando e alcuni frutti a cavallo tra 2020 e 2021 sono stati raccolti, dopo un periodo di grande confusione sia tattica che di uomini.

 TURIN, ITALY - JANUARY 06: Marco Giampaolo, Head Coach of Torino F.C. reacts during the Serie A match between Torino FC and Hellas Verona FC at Stadio Olimpico di Torino on January 06, 2021 in Turin, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

"SCELTE - Anche le scelte dal 1’ hanno offerto alcune indicazioni anche in chiave mercato. Giampaolo ha confermato per 9/11 la squadra vincitrice a Parma. Nkoulou non è stato nuovamente chiamato in causa, così come Meité. A Zaza è stato concesso un turno di riposo (così l’ha definito Giampaolo), ma è un riposo che sa di collocazione del giocatore sul mercato in uscita. Inoltre, il tecnico ha confermato ancora una volta una gestione dei cambi per così dire parsimoniosa. Giampaolo è intervenuto sulla squadra soltanto dopo lo splendido gol di Dimarco, togliendo Gojak e Linetty per Verdi e Segre. Tardi? Probabilmente Linetty avrebbe meritato gli spogliatoi con qualche decina di minuti d’anticipo, ma per Giampaolo, si sa, non è mai facile fare a meno del polacco, nemmeno in una giornata grigia come quella di ieri. Nel finale, poi, l'abruzzese ha fatto all-in aumentando il peso offensivo con Bonazzoli e ha rinfrescato la corsia di sinistra con Ansaldi. Il risultato è stato positivo, perché il gol alla fine si è concretizzato e il Torino ha potuto finalmente esultare per una rimonta effettuata e non subita. Un piccolo mattoncino in classifica e nel morale dei granata.