Nel consueto bilancio sul duello tra allenatori, vissuto da Mazzarri e De Zerbi dall'angolo visuale delle rispettive panchine, non si può non partire da una premessa: il vincitore della partita a scacchi è stato sicuramente Walter Mazzarri, visto il risultato finale di 3-0. Il Toro ha messo in discesa la partita già al terzo minuto, con il gol di Iago Falque che ha ringraziato un fuorigioco completamente sbagliato della difesa beneventana. Poi, i sanniti si sono gettati all'arma bianca verso la porta di Sirigu. Schemi da subito saltati, tanti ribaltamenti di fronte da una parte all'altra. Chissà cosa sarebbe successo, però, senza la follia di Belec. Un rosso diretto, quello del portiere, che ha senza dubbio agevolato le cose ai granata, poi bravi a chiudere la partita con Niang e Sirigu. Non ci fosse stata l'espulsione, forse il risultato sarebbe rimasto in bilico.
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Il Torino e la paura di vincere: anche col Benevento ci stava cascando
Il "braccino" del tennista, ai granata, era venuto anche a Reggio Emilia col Sassuolo: trovato il vantaggio, un indietreggiamento del baricentro della squadra ha permesso al Sassuolo di prendere il sopravvento e trovare il pareggio (per poco, anche la vittoria). Anche contro il Benevento, i granata ci stavano cascando di nuovo. Dopo il gol di Iago Falque, per due volte il Benevento è andato vicino al pari: prima con un colpo di testa di Coda, poi con un tiro deviato di Guilherme, parato da Sirigu. Come evidenziato dalle statistiche della Lega Calcio, nello spicchio di gara tra il 16' e il 30', il Benevento ha tenuto palla per più del doppio del tempo dei granata (2'03'' contro 5'50''!). Sono segnali allarmanti e Mazzarri deve correre ai ripari.
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