Il calo nel secondo tempo, un aspetto che si protrae da anni
—L'ultima partita contro la Lazio non ha fatto altro che portare a galla un tema già affrontato diverse volte nel triennio Juric, con la squadra che parte spesso forte e con ritmi alti per poi perdere qualità a livello di tenuta atletica e mentale. I due gol subiti giovedì nel secondo tempo erano evitabili con una difesa più attenta, che proprio nel momento del bisogno non si è dimostrata reattiva. Proprio Cataldi, preparatore dei portieri, in merito alle reti subite dai biancocelesti ha commentato: "Sapevamo che sarebbero calati nel secondo tempo". Tali parole testimoniano la consapevolezza dello staff, che ora deve sicuramente trovare una soluzione per ovviare a questo problema. Ad oggi si tratta di un grande limite per i granata, che ha sempre impedito loro di fare il grande salto di qualità. Tale differenza di rendimento tra primo e secondo tempo si può ritrovare anche agli anni precedenti. A dimostrarlo sono ancora una volta i dati, che se osservati mostrano il Torino dell'anno scorso quinto a quota 57 punti nella classifica generale in cui viene considerato solamente il primo tempo, mentre se guardassimo alle singole seconde frazioni di gioco i granata arriverebbero tredicesimi con 45 punti al termine della stagione. Una differenza notevole, che si può osservare in maniera ancor più eclatante guardando all'anno prima ancora, ossia alla stagione 2021/22. In quell'occasione il Torino sarebbe arrivato sesto con 57 punti guardando ai primi tempi e quattordicesimo a quota 40 osservando le metà di gioco successive.
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