Novellino ha caricato la squadra a mille studiando bene l’atteggiamento tattico che era quello di pressare la Roma senza darle possibilità di ragionare e di attuare il suo gioco che è il più bello di quelli che si giocano in Italia.Alla fine del primo tempo mi chiedevo ma chi è il Toro e chi è la Roma, non credevo ai miei occhi, ma nello stesso tempo pensavo che era un delitto sportivo non finire il primo tempo in vantaggio e avevo paura che la partita poi andasse come tante volte nella nostra storia è andata.L’inizio della ripresa col gol annullato (giustamente) occasioni sprecate, traversa e un leggero calo fisico da parte nostra e la correzione tattica effettuata da Spalletti suffragavano la mia tesi.Una volta tanto la beffa non è arrivata, ma è uscito dal campo un risultato fortemente ingiusto vista la partita svolta da entrambe le squadre, però quando si sbagliano certe occasioni bisogna anche saper fare “mea culpa”
Il Toro visto oggi rabbioso, determinato, tecnico e soprattutto concentrato vorremmo vederlo anche contro le squadre di un livello inferiore a quello della Roma dell’Inter del Milan e dell’altra squadra di Torino, è sulla concentrazione oltre che sullo sviluppo dell’azione in fase di possesso palla che Novellino dovrà puntare per portare il Toro in una situazione di classifica più consona al valore della rosa; la concentrazione che non ci ha permesso di vincere partite già vinte (Reggina e Catania su tutte). Questo è il Toro che ci potrà far divertire al di la del vincere e del perdere, questo è il Toro che i tifosi vogliono vedere, a cominciare da Napoli.
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