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Il Toro e l’effetto Covid sul mercato: alibi o freno concreto? E Cairo: “Avrei voluto fare di più”

Toro News / Le parole del presidente granata fanno riflettere. Intanto il Torino si prepara al ritorno del campionato con meno ambizioni e meno pressioni

Nicolò Muggianu

"Avrei voluto fare di più ma dobbiamo essere prudenti". Questa la frase pronunciata qualche giorno fa dal presidente del Torino Urbano Cairo. Una frase che, anche a distanza di qualche giorno, fa riflettere per almeno un paio di motivi.

COVID - Il primo, inevitabilmente, è legato al reale impatto economico e sociale avuto dal Covid-19 su tutto il sistema-calcio. Un freno concreto alle ambizioni di tutti i club - Torino compreso -, che hanno visto crollare drasticamente buona parte dei principali introiti della stagione 2019/2020. Uno su tutti quello relativo alla vendita dei biglietti, azzeratosi completamente dal lockdown in poi. Fatta questa doverosa premessa, la recente epidemia non deve però diventare un alibi per gli stessi club, specie per quelli che - come il Torino - avevano bisogno di un restyling completo per cominciare con il piede giusto un nuovo progetto sportivo.

MERCATO - Un restyling che, nei fatti, c'è stato però soltanto in parte e a cifre piuttosto contenute. Già perché il Torino, al di là delle dichiarazioni, non è stata affatto tra le squadre di Serie A che hanno speso di più sul mercato. Un po' a causa delle formule con cui sono arrivati alcuni degli acquisti più onerosi (prestito con obbligo di riscatto), che peseranno soltanto in minima parte sul bilancio in chiusura a dicembre 2020, e un po' per le disponibilità liquide del Torino che, oltre ai soldi incassati dalla cessione di Berenguer (12 milioni di euro) ed il prestito oneroso di Aina (2,5 milioni), ha potuto fare affidamento anche sugli 11 milioni di euro derivanti dall'obbligo di riscatto di Bonifazi; esercitato formalmente dalla Spal soltanto lo scorso giugno.

TESORETTO - Un tesoretto complessivo da circa 25 milioni di euro, che ha coperto pressoché interamente le spese del club sul mercato. Spese alle quali, ad onor del vero, va aggiunta anche la prima delle quattro rate da 5 milioni di euro che il Torino dovrà versare nelle casse del Napoli per il riscatto di Simone Verdi. A conti fatti, dunque, è vero come dichiarato da Cairo che il Torino ha "fatto molte cose" dovendo altresì "fare i conti con dei bilanci che saranno negativi". Allo stesso tempo però, i dati dicono che quello del Torino è stato un mercato all'insegna della prudenza, un mercato che da un lato ridimensiona gli obiettivi del club e che dall'altro abbasserà le aspettative dei tifosi; togliendo, dall'altro lato, pressione dalle spalle giocatori. E chissà che proprio quest'ultimo aspetto non possa essere d'aiuto a Belotti e compagni in vista del prosieguo della stagione.

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