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Juric e Paro battono Baroni: il Toro cresce nella ripresa e anestetizza il Lecce

Juric e Paro battono Baroni: il Toro cresce nella ripresa e anestetizza il Lecce - immagine 1
Il confronto tra i due tecnici: Juric assente per la polmonite, al suo posto Paro che gestisce bene la gara dalla panchina

Andrea Calderoni

Il Torino è riuscito in una serata complessa a trovare la chiave per aprire la cassaforte del Lecce. Si può dire che questo sia stato un primo esame di maturità superato a pieni voti, nonostante le importanti defezioni (da Juric in panchina a Ricci in mezzo al campo fino a Singo in corsia). Una squadra che ambisce a un buon piazzamento nella parte sinistra della classifica contro un Lecce volenteroso in casa propria deve portare a casa i tre punti e così è stato per il Torino. Nel primo tempo i pugliesi hanno messo in difficoltà i granata, non tanto nella costruzione quanto nell'ostacolare la costruzione tanto che dalla panchina Matteo Paro, vice di Juric, ha dovuto invitare i suoi difensori a superare il centrocampo ricorrendo a lanci lunghi verso Pellegri o i due trequartisti. Nella ripresa le cose sono cambiate: le tre partite in una settimana si sono fatte sentire nel Lecce e il Torino è riuscito a elevare il proprio livello (lo stesso Marco Baroni, tecnico del Lecce ha dichiarato: "Bel primo tempo per come abbiamo tenuto il campo e come abbiamo creato. Nella ripresa ci sono mancate le energie per impensierire il Torino"). Dal punto di vista tattico lucida l'analisi di Paro al termine del match: "Nel primo tempo abbiamo avuto difficoltà a muovere la palla velocemente, loro erano molto chiusi. Noi qualche errore tecnico di troppo. Nella ripresa la squadra ha fatto meglio, abbiamo sbagliato meno, gestito meglio la palla e trovato buone linee di passaggio" (LEGGI QUI).

Torino, cresce la qualità nella ripresa e la gestione è ottima

Un aspetto che ha colpito positivamente nella partita di ieri sera, lunedì 5 settembre, è stato la gestione del gol del vantaggio da parte del Torino. Ha concesso poco o si può dire nulla al Lecce, giocando una ripresa ordinata e precisa, nella quale l'unica pecca è stata quella di non trovare il secondo gol. Di opportunità il Torino ne ha avute parecchie, ma nessuno è riuscito a segnare il 2 a 0, la rete della tranquillità. Il Torino è cresciuto perché ha alzato la propria asticella della qualità, ha sbagliato meno passaggi, ha trovato più linee di passaggio e ha anche recuperato più palloni grazie alla sua consueta aggressione alta. Tutto questo ha limitato un Lecce che, come detto, aveva speso tante energie fisiche e mentali nel primo tempo. Insomma, gli aspetti positivi in casa Torino sono stati parecchi. Non sempre, infatti, si era assistito a un Torino più performante nella ripresa rispetto ai primi 45': anche questo, in qualche modo, depone a favore dei granata.

Torino, Paro toglie i due ammoniti per non rischiare

E così il Torino continua a vincere contro le neopromosse, ritrova il gol e la vittoria tra le mura amiche, scala posizioni in classifica e può lavorare con la mente sgombra in vista della trasferta di Milano contro l'Inter. Anche ieri sera è piaciuta la gestione delle sostituzioni da parte della panchina del Torino. Entrambi gli ammoniti hanno lasciato dopo qualche minuto il campo per evitare guai peggiori: fuori Schuurs per Buongiorno e Ilkhan per Linetty. Dal punto di vista tattico non è cambiato nulla, ma poter attingere dalla panchina per togliere i due ammoniti è indubbiamente buona cosa. Non è scontata, soprattutto per un ruolo delicato come quello di centrale difensivo, eppure Buongiorno e Schuurs al momento si alternano bene e danno entrambi garanzie, quindi togliendo l'uno non ci sono problemi nell'inserire l'altro. Anche inserire Sanabria e Aina all'80' non è apparso sbagliato. Sia Pellegri sia soprattutto Lazaro sembravano avere ancora energie e quindi Paro ha ritenuto opportuno tenerli in campo fino a 10 minuti dalla fine quando è avvenuto la naturale staffetta. Insomma, quando tutto funziona anche la gestione dalla panchina appare più semplice.

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