L'ultima gara è stata una debacle per i granata. Ma i ragazzi di Juric hanno sempre offerto delle buone prove contro quelli di Inzaghi
La statistica dice chiaramente che Simone Inzaghi è un avversario scomodo per Ivan Juric: l'allenatore nerazzurro si è imposto per 9 volte, il pareggio è arrivato in tre occasioni e il tecnico croato ha trovato solo una volta il successo, risalente al dicembre 2020 quando l'Hellas Verona sbancò 2 a 1 l'Olimpico di Roma battendo la Lazio. Da quando allena l'Inter Inzaghi non ha mai perso contro il collega: quattro vittorie nerazzurre e un solo pareggio. I dati sembrano parlare chiaro, ma se ci si ferma ad analizzarli attentamente si scopre che le prestazioni del croato spesso e volentieri avrebbero meritato più fortuna: sulle 11 vittorie di Inzaghi solo 4 volte i tre punti sono arrivati con più di un gol di scarto, e, in particolare nelle ultime 7, solo una volta (l'ultima gara di fine ottobre) il croato è uscito sconfitto con più di un gol di scarto. Addirittura negli ultimi 6 scontri il risultato più frequente è l'1-0 in favore di Inzaghi, che è arrivato in ben 4 occasioni.
Juric, l'ultimo scontro: una Caporetto
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L'ultimo scontro tra Inzaghi e Juric è stata una vera e propria Caporetto per i granata: il Torino uscì sconfitto dall'Olimpico in una gara dominata dai nerazzurri dopo l'infortunio di Schuurs. Era uno dei momenti più complicati della gestione del croato: i trequartisti non rendevano, l'attacco faceva fatica a segnare e la difesa si trovava in difficoltà di fronte alle scorribande avversarie. Juric propose un 3-4-2-1 che si vestì spesso da 4-2-3-1, con Lazaro esterno alto e Rodriguez a coprirgli le spalle. E per un'ora di gioco il Toro riuscì a reggere discretamente l'urto interista. "Volevamo impostare e accettare la loro pressione, è andata bene a lunghi tratti. "Abbiamo spostato Vlasic più in mezzo per non dare punti di riferimento e abbiamo attaccato benissimo quello spazio, potevamo fare meglio però sicuramente gli ultimi passaggi", spiegò Juric al termine della gara e, a posteriori, si può dire che, se il croato avesse fatto bene tutta la stagione, questa avrebbe potuto essere la tattica vincente: in assenza di trequartisti avrebbe dovuto essere lui la chiave del gioco granata. E, quando Vlasic si è acceso, il Toro ha giocato il suo miglior calcio. Per tornare alla gara dell'andata: il Torino, già privo di Buongiorno e con l'uscita di Schuurs, dovette arrendersi alle alla superiore qualità degli avversari, rinvigoriti dai cambi. Nel finale i lombardi salirono in cattedra e trovarono la vittoria.