Le riflessioni a mente lucida dopo la vittoria di Udine: altro clean sheet per i granata e alcune soluzioni tattiche convincono per il rush finale
Il Torino a Udine è tornato a casa con tanti spunti interessanti in vista del prosieguo del campionato. Ha dimostrato di avere più alternative di quante ci si potesse immaginare. La prima riguarda Vojvoda nella posizione di braccetto di destra per garantire maggiori soluzioni da quella parte, dove già agisce un certo Bellanova. Il duo sulla destra è funzionato e può rappresentare una variabile da qui alla fine. Sicuramente, è una variabile offensiva ma contro squadre particolarmente chiuse può essere buona cosa avere un braccetto più dinamico e meno difensivo. Il secondo aspetto interessante riguarda invece Okereke, uno in grado di allargare le difese, più di quanto fanno Zapata, Sanabria e Pellegri. Ecco l'Okereke visto a Udine si può considerare a tutti gli effetti il terzo attaccante del Torino davanti a Pellegri, anche se i due con le loro caratteristiche differenti possono rappresentare uno spettro di opportunità diverse per Ivan Juric.
Milinkovic-Savic ancora a porta chiusa: sono 14 i clean sheet
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Il Torino di Udine ha giocato da squadra autoritaria, solo così si potevano concretizzare le buone prestazioni dell'ultimo periodo. La solidità difensiva è stata confermata. I granata hanno concesso poco e non hanno subito gol. Per Milinkovic-Savic è arrivato il 14° clean sheet in campionato, a fronte di appena 24 gol subiti in 28 presenze. Possono cambiare gli interpreti dietro, ma il Torino sa proporre una fase difensiva organizzata ed efficace. Il marchio di fabbrica di Juric, ovvero una fase difensiva di qualità, sta raggiungendo vette elevatissime in questa sua terza annata alla guida del Torino. I numeri lo certificano e se il Torino è ancora in lotta per un piazzamento in Europa, lo deve principalmente al proprio rendimento difensivo che è da top club in Serie A.