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Juventus-Torino, perché sì e perché no: bianconeri in difficoltà contro squadre chiuse

Verso il match / Tre motivi per credere nel Toro, altrettanti per temere gli uomini di Sarri

Silvio Luciani

 ROME, ITALY - JUNE 17: Cristiano Ronaldo of Juventus fights for the ball with Fabian Ruiz of SSC Napoli during the Coppa Italia Final match between Juventus and SSC Napoli at Olimpico Stadium on June 17, 2020 in Rome, Italy. (Photo by Marco Rosi/Getty Images)

Si torna in campo e come di consueto torna il nostro format pre-partita: perché sì e perché no. Tre motivi per credere nel Torino di Moreno Longo, altrettanti per temere l'avversario del giorno, in questo caso la Juventus allenata da Maurizio Sarri. Sarà il Derby della Mole nº 200 quello che andrà in scena alle 17.15, un derby che - sulla carta - sembrerebbe avere un risultato scontato.

PERCHÉ SÌ - Il primo argomento è di ordine tattico. Nonostante il primo posto, la Juventus ha dimostrato di soffrire molto le avversarie chiuse. La dimostrazione è avvenuta in Coppa Italia contro Milan e Napoli - due 0-0 con pochissime occasioni da goal create dai bianconeri - ma anche contro il Lecce allo Juventus Stadium. I giallorossi, fino all'espulsione, hanno dato filo da torcere a Sarri e i suoi. Ultimamente la Juve è una squadra molto orizzontale che, a questi ritmi, domina ma non riesce a creare tanti pericoli quando la difesa avversaria è schierata: il Toro ne può approfittare.

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