Senz’altro questa decisione va a scontrarsi con il progetto societario e di squadra intrapreso con convinzione meno di dodici mesi fa: ieri in conferenza stampa lo stesso presidente granata ha riconosciuto di aver commesso diversi errori di gestione, dovuti a suo giudizio alla relativa inesperienza personale nel mondo del calcio professionistico, e tale ammissione è parsa davvero figlia di una severa autocritica. Un segnale rilevante e positivo.Ciò che conta nell’immediato, come ha dichiarato proprio De Biasi, è che tutto l’ambiente remi dalla stessa parte per raggiungere un obiettivo troppo importante per una piazza come Torino: la permanenza in A.Poi se tale traguardo verrà centrato (come tutti sperano nonostante il cammino di qui alla fine sia tutt’altro che semplice) bisognerà concentrarsi su una seria programmazione per la stagione a venire che a questo punto non potrà prescindere da una riconferma proprio di De Biasi (si parla di un biennale). Sarà quindi fondamentale che il presidente Cairo una volta individuati ed ammessi gli errori ne faccia tesoro per evitare di commetterne di simili in futuro.
Ora bisogna che i giocatori, principali ‘protagonisti’ (chi più chi meno) della deludente stagione in corso e senza più alibi dopo l’esonero di WAN, facciano quadrato e si compattino lasciandosi trascinare dall’entusiasmo positivo del nuovo/ vecchio allenatore dimostrando di tenere almeno un po’ alla maglia che indossano e di lottare per far sì che non retroceda.
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