Purtroppo a questa rinnovata freschezza dell’attacco granata fa da contrasto un centrocampo incapace di proteggere adeguatamente il reparto difensivo in modo tale da costringerlo ad operare spesso in situazione di affanno; e a forza di spingere la Lazio nella ripresa è passata tre volte ha colpito due pali e sfiorato la rete in altrettante occasioni.
La coperta come si può vedere è corta perché se il Torino gioca in difesa si rende poco pericoloso in attacco, se invece si allunga un poco, attaccando, lascia talmente tanto spazio agli avversari che puntualmente riescono a colpire.
Probabilmente una tattica più accorta all’inizio del secondo tempo avrebbe evitato il capovolgimento del risultato, ma le due squadre giocavano due sport diversi e il gioco del calcio notoriamente è più evoluto del giocare a pallone.
A questo punto archiviata la Coppa bisogna vedere quante energie sono rimaste in corpo ai granata per affrontare la già decisiva sfida di Lecce, questo perché i granata, pur con i loro limiti, oggi hanno speso e corso di più rispetto alle altre partite giocate da inizio anno.
Inoltre hanno raggranellato l’ennesima sconfitta che sicuramente non fa morale
Sta ora a Novellino e al nuovo ds Foschi (un applauso per l’ingaggio a Cairo e una tirata d’orecchie per la tempistica) ricompattare le forze e infondere fiducia alla squadra per affrontare la sfida di Lecce nel migliore modo possibile.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
/www.toronews.net/assets/uploads/202508/2152c6c126af25c35c27d73b09ee4301.jpg)