Tra 4-2-3-1 e 3-5-2, l’esterno austriaco si candida a jolly tattico per Baroni. In un Torino in costruzione, la sua versatilità può diventare un fattore.
Con il passaggio da Paolo Vanoli a Marco Baroni, il Torino ha iniziato un nuovo percorso tecnico, ancora in fase di definizione sia a livello di idee che di organico. In una squadra che, da qualche stagione, fatica a darsi continuità tecnica e identitaria, con cambi frequenti in panchina e in rosa, ritrovare figure affidabili può diventare un’esigenza più che un’opzione. In questo contesto, uno dei profili più duttili emersi dal ritiro precampionato è quello di Valentino Lazaro. L’esterno austriaco ha offerto segnali discretamente incoraggianti nei primi allenamenti e amichevoli estive, mostrando una buona condizione fisica e, soprattutto, una disponibilità tattica che potrebbe rivelarsi preziosa nel corso della stagione.
Un jolly per ogni sistema: Lazaro tra 4-2-3-1 e 3-5-2
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La sua capacità di ricoprire più ruoli, sia nel 4-2-3-1 che nel 3-5-2, rappresenta una risorsa preziosa per Baroni. Come quarto di difesa a destra, come trequartista di sinistra o addirittura come quinto a sinistra, Lazaro garantisce equilibrio in fase di non possesso e spinta quando c’è da accompagnare l’azione. Caratteristiche che si sposano bene con l’idea di calcio verticale e reattivo del nuovo tecnico granata. In un’annata che si preannuncia intensa per ritmi e numero di impegni, avere in rosa un giocatore in grado di adattarsi con efficacia a più contesti tattici può fare la differenza. È chiaro che in questo quadro Lazaro continua a peccare dal punto di vista prettamente difensivo.