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Lazio-Torino 1-3, l’analisi dei gol: Edera, che personalità. Ma quell’errore di Belotti…

Lorenzo Bonansea

Il gol del raddoppio di Rincon nasce dallo stesso centrocampista venezuelano, che recupera palla in mediana e dà il la all'azione personale

Il raddoppio granata arriva poco dopo, ed è un autentico capolavoro di Rincon, che in quest'azione dà un saggio di tutte le sue caratteristiche: recupero palla, forza fisica, e tecnica individuale. Certo, il mancino a giro nell'angolino non è nel suo repertorio, ma a fare la differenza nell'azione del venezuelano è stato il ritmo della sua cavalcata. Già, perché tutto inizia poco dopo la metacampo, con lo stesso Rincon ad intercettare palla su Luis Alberto. Il centrocampista porta palla, taglia il campo il diagonale, mettendo in difficoltà la difesa laziale, che scappa all'indietro. Solo quando Rincon punta la lunetta Radu prova ad andargli addosso, ma è troppo tardi: Rincon è in grande ritmo, regge il contrasto e dal limite lascia partire un mancino a giro che toglie le ragnatele dall'incrocio. Gol superbo.

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