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Inter-Torino, Longo sfida Conte: in panchina due DNA da Derby della Mole

Il Confronto / Uno granata, l'altro innegabilmente bianconero, anche oggi. Il pugliese in Serie A ha vinto 5 volte su 5 contro il Torino

Andrea Calderoni

Di punti in comune Moreno Longo e Antonio Conte ne hanno pochi, pochissimi. Uno, però, merita di essere evidenziato. Entrambi hanno nel loro Dna uno stile di vita calcistico. Longo è torinese e torinista; lo scorso febbraio ha accettato la sfida della sua carriera per sedersi sulla panchina da lui più ambita in un momento alquanto complicato. Sapeva di andare incontro a delle difficoltà e sapeva che sarebbero potute piovere critiche sul suo operato, ma non poteva dire no. Tra mille ostacoli sta cercando di portare la nave in salvo e quanto meno ha ridato uno spirito alla sua squadra, quello spirito che ha permesso ai granata di vincere in rimonta una gara da dentro o fuori contro il Brescia. Conte, invece, è pugliese e juventino. È bianconero per modo di fare, di parlare e di relazionarsi con il mondo esterno. È vero che oggi allena l’Inter e da una buona fetta di tifosi juventini non è ben visto, ma nel Dna Conte resta bianconero. Eccome se resta bianconero.

UOMO DERBY - D’altronde è stato capitano e poi allenatore della Juventus. È cresciuto a stretto contatto con la famiglia Agnelli e ha anche assaporato l’atmosfera del Derby della Mole. Ne ha giocati 14, di cui due di Coppa Italia nella stagione 1992/1993. Si è tolto sicuramente delle soddisfazioni contro i granata, ma ha anche subito alcune cocenti delusioni, come quelle del 1994/1995 targate Ruggiero Rizzitelli o quel 2 a 0 firmato Casagrande del 5 aprile 1992. Per lui il Derby della Mole non era una partita uguale alle altre, anche perché a cavallo tra anni Novanta e Duemila il bilancio tra Torino e Juventus era molto più in equilibrio rispetto ad oggi. Ha anche segnato tre reti al Toro, tra cui l’unica doppietta della carriera nella vittoria 2 a 1 bianconera del 10 aprile 1993. Anche se oggi è tecnico dell’Inter, dunque, vivrà sentimentalmente in maniera diversa la gara di lunedì alle 21.45.

BILANCIO ALLENATORE - Se da giocatore Conte ha avuto alterne fortune contro il Torino, invece da allenatore il bilancio è estremamente positivo, anzi meglio non avrebbe potuto fare: cinque partite in Serie A, cinque vittorie, 10 gol fatti e 0 subiti. In totale, però, i precedenti con il Torino sono sette. Quando allenava il Siena in Serie B strappò due pareggi nell’annata 2010/2011. Longo, invece, ha sfidato una sola volta l’Inter e ha perso 3 a 0 nel novembre 2018 ai tempi del Frosinone. Per i due, sette anni di differenza (51 anni per Conte a fine luglio, 44 per Longo), sarà la prima volta uno di fronte all’altro. E anche se in campo non sarà derby, sulla panchina sì, perché il Dna dell’uno e dell’altro, sebbene gli anni passino e le situazioni si modifichino, restano sempre bianconero e granata.

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