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Toro, vietate distrazioni aeree: l’Inter primeggia per cross e gol di testa

TURIN, ITALY - NOVEMBER 23: Diego Roberto Godín Leal of FC Internazionale in action  during the Serie A match between Torino FC and FC Internazionale at Stadio Olimpico di Torino on November 23, 2019 in Turin, Italy.  (Photo by Claudio Villa - Inter/Inter via Getty Images )

Temi Tattici / Il Verona lascia degli insegnamenti a Longo. Dalle corsie esterne dell’Inter partono i pericoli maggiori

Andrea Calderoni

Tatticamente che tipo di gara dovremmo attenderci tra Inter e Torino lunedì alle 21.45? Sarà sicuramente una partita difficile per i ragazzi di Moreno Longo. Per fare male alla difesa a tre di Antonio Conte le due punte avrebbero fatto comodo, ma Zaza sarà assente per squalifica. I moduli, comunque, saranno pressappoco speculari e i duelli sugli esterni saranno decisivi. Il Verona ieri sera ha dimostrato che se l’Inter viene aggredita alta, fatica a proporre gioco. Inoltre, il primo gol di Lazovic potrebbe lasciare in eredità a Longo un aspetto: provare ad allargare le maglie della retroguardia a tre dell’Inter. Costringere i due centrali esterni a difendere sulla linea laterale del campo, magari in situazioni di uno contro uno, aprirebbe indubbi spiragli offensivi al Toro. Chiaro che ci sarà bisogno di un Ansaldi o un Verdi in grado di vincere i duelli personali e di creare superiorità numerica e scompiglio nella metà campo lombarda.

GIOCO AEREO - L’Inter, nonostante le difficoltà dell’ultimo periodo, resta una squadra con molte frecce nella propria faretra. Il primo aspetto da tenere in considerazione nel caso giochi da titolare Lukaku è la sua fisicità. Difficilmente spostabile, il belga, oltre ai gol, sa lavorare perfettamente di sponda spalle alla porta e cerca sempre di mettere in condizione favorevole i compagni. Martinez è abituato a girargli intorno e a stargli molto vicino, mentre Sanchez, soprattutto contro squadre chiuse, spazia maggiormente e molto spesso si abbassa fino alla metà campo per tentare di fare gioco. Avendo Lukaku in avanti, l’Inter spesso scavalca il centrocampo e arriva direttamente sulla trequarti avversaria provando a sfruttare i centimetri e la mole dell’ex Everton e Manchester United. Altro aspetto da tenere in considerazione nel 3-5-2 di Conte sono le corsie esterne. Nessuno in Serie A crossa quanto l’Inter (219 traversoni utili) e nessuno in Serie A segna quanto l’Inter di testa (15 reti). Le marcature in mezzo all’area saranno a dir poco fondamentali in casa granata.

CHILOMETRI PERCORSI - Un altro dato mette Toro ed Inter agli antipodi di una speciale graduatoria, quella dei chilometri percorsi in media a partita: i granata sono ultimi con 104.136, mentre i neroazzurri primi con 112.14. Ci sono, dunque, oltre 8 chilometri di differenza in media a gara tra l’una e l’altra formazione. Il dato dev’essere necessariamente contestualizzato, perché alla fine conta quanto veloce si muove il pallone. Tuttavia, è chiaro che il Torino non può sottovalutare questo gap di corsa, anche perché nel confronto con l’Inter risulta molto accentuato. L’Inter è abituata a tenere spesso il pallone tra i piedi, soprattutto al “Giuseppe Meazza”. Il possesso medio meneghino è di 28’28” contro i 23’11” granata. A differenza di Napoli, Juventus e Atalanta, però, l’Inter gestisce più la sfera nella propria metà campo rispetto a quella avversaria, segno evidente di una volontà chiara della squadra di Conte: colpire il prima possibile quando ci si trova nei paraggi della porta avversaria.