Sin dal suo arrivo sotto la Mole, Walter Mazzarri ha dato l'impressione di studiare a fondo il Torino. Una squadra con una fisionomia già ben delineata quella presa in mano in corso d'opera dal tecnico di San Vincenzo. Una rosa congegnata a immagine e somiglianza di Sinisa Mihajlovic con il 4-2-3-1, o al limite il 4-3-3, come modulo cardine. Anche per questa ragione all'ex tecnico del Napoli sono serviti almeno un paio di mesi prima di apportare modifiche importanti all'impronta di gioco della squadra. Un'idea che, dopo quanto visto contro Lazio e Napoli, sembra essere sempre più delineata.
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Mazzarri e un Toro a più volti: il futuro (e il calciomercato) passano da due moduli
Approfondimento / Il tecnico granata indica la via: 3-5-2 contro i top team e 3-4-1-2 contro gli avversari più abbordabili
I MODULI - 3-5-2 contro i top team e 3-4-1-2 contro gli avversari più abbordabili. Questo emerge dalle ultime due apparizioni del Torino. Contro Napoli e Lazio infatti la squadra messa in campo da Mazzarri è stata decisamente a trazione posteriore. Un caso? Difficile. La sensazione è che il tecnico di San Vincenzo abbia già iniziato a solcare un tracciato ben preciso in via della prossima stagione: un modulo (e un atteggiamento) più prudente e difensivo contro le squadre tecnicamente più attrezzate, un altro più spregiudicato invece contro avversari più alla portata. Contro la Lazio si è visto un 3-4-1-2 con atteggiamento prettamente difensivo, contro il Napoli invece il 3-5-2 (poi cambiato in 3-4-1-2 con l’ingresso di Falque). Ma il filo conduttore è stato lo stesso: una squadra alla ricerca di un maggiore equilibrio.
FUTURO - "La squadra deve essere equilibrata quando incontriamo queste squadre, con la Lazio ad esempio abbiamo sofferto tanto. Con questo modulo, contro il Napoli, abbiamo fatto molto meglio. Ho avuto risposte importanti da queste verifiche”. Queste le parole di Mazzarri al termine della sfida contro il Napoli. Non ci sono dubbi: sono stati fatti enormi passi in avanti dal punto di vista della tenuta psicofisica e dell'equilibrio di tutta la squadra. Un solo errore, quello di Burdisso, ha dato il là a una partita del tutto diversa rispetto a quella che il mister granata aveva preparato alla vigilia. Ma la buona notizia è che il Torino sembra che abbia finalmente ritrovato certezze. Un discorso che inevitabilmente va proiettato anche in ottica futura. Se dovesse essere questa l'idea di gioco di Mazzarri in vista del prossimo anno infatti, anche il mercato dovrebbe essere strutturato di conseguenza: la rosa avrebbe bisogno di almeno sei centrali e sei centrocampisti, oltre che rinforzi non indifferenti sugli esterni. Mancano due partite, un'occasione per compiere ulteriori verifiche e poi la palla passerà al mercato.
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