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Modulo, “epurati”, recuperi chiave: ecco come Miha ha cambiato il Toro

Gianluca Sartori

 MILAN, ITALY - NOVEMBER 05: Ivan Perisic of FC Internazionale (R) competes for the ball with M Baye Niang of Torino FC during the Serie A match between FC Internazionale and Torino FC at Stadio Giuseppe Meazza on November 5, 2017 in Milan, Italy. (Photo by Claudio Villa - Inter/Inter via Getty Images)

Tra i correttivi apportati da Mihajlovic c'è anche l'accantonamento di chi oggettivamente merita al momento la panchina: parliamo di M'Baye Niang e Umar Sadiq. Il primo, pupillo del mister che lo ha portato a Torino per 15 milioni di Euro, è sin qui non pervenuto. Tolti il gol con il Verona e qualche fiammata isolata contro la Roma, non ha messo in campo nè la qualità che ha nelle corde nè la determinazione nel provarci. Giusto che si prenda, quantomeno, un periodo di riflessione. Anche a San Siro, nello scampolo in cui ha giocato, tra l'altro non ha convinto. Ora Mihajlovic dovrà pensare a come recuperarlo; apparentemente, nel vecchio-nuovo 4-3-3 per lui non c'è spazio. Allo stesso modo è stato giusto affrettare il recupero di Belotti, perchè il suo sostituto si è rivelato non all'altezza. Sadiq è giovane, ha una carriera davanti e può migliorare, ma quando il Toro ha giocato con lui come centravanti, è stato come se non ci fosse stato. L'accelerazione nel far rientrare il Gallo è stata un rischio calcolato nell'interesse del Toro.

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