Un tracollo verticale, le cui conseguenze sono alquanto imprevedibili. Soltanto sabato alle 15 in Liguria, precisamente a La Spezia, si capirà l’effetto sortito nella testa del gruppo granata il pesantissimo 0 a 7 incassato ieri sera contro il Milan di Stefano Pioli. Difficile confrontare l’operato del rossonero con quello di Davide Nicola nella terzultima giornata di questa Serie A, poiché si cadrebbe nella banalità e nella retorica. Un aspetto, però, va rimarcato a favore dell’ex allenatore di Lazio e Milan: anche senza Zlatan Ibrahimovic il suo Milan sa giocare da squadra, sa tessere manovre da big del nostro campionato, sa competere contro tutti e tutti.
Il Tema
Nicola, le scelte anti-Milan in discussione. Ma il tecnico era spalle al muro
Difficile fare un confronto tra i due tecnici, ma un paio di considerazioni sulle scelte del granata sono doverose
LE SCELTE - Nicola aveva detto, appena insediato sulla panchina del Torino, che la salvezza si doveva ottenere tutti assieme, ma ieri sera è stato smentito dai fatti. Molto si parla in queste ore delle scelte tecniche dell'allenatore per la sfida contro il Milan. Per la sfida si è varato un ampio turnover, mettendo in campo quello che di fatto era un Torino-2. A dispetto delle inevitabili parole di circostanza rilasciate da Nicola, non è esagerato dire che si tratta di scelte rivelatrici di una strategia del tecnico volta a indirizzare le migliori risorse della squadra sulla partita di La Spezia di sabato, considerando il match contro il Milan una montagna da scalare troppo impervia. Le diffide di giocatori come Belotti e Lukic; gli infortuni di Izzo e Nkoulou; la necessità di far rifiatare chi aveva giocato tre giorni prima come Ansaldi, Verdi, Vojvoda hanno costretto il tecnico a fare questo tipo di scelte e difficilmente può essere biasimato per questo.
IL PIANO GARA - Il tecnico ha inoltre sottolineato che la formazione iniziale opposta al Milan era quella che aveva concluso la partita di Verona dando segnali positivi nel secondo tempo: il riferimento è ai vari Lyanco, Baselli, Bonazzoli e Zaza, che erano entrati nel secondo tempo a Bentegodi. L'idea di Nicola era quella di tenere la partita in equilibrio con quegli uomini, cercando poi di inserire alcuni giocatori importanti come Belotti nella ripresa in modo da tentare di strappare un risultato importante. Superfluo dire che poi per come si è messa la partita la scelta è stata quella di evitare di inserire Belotti (ma anche Lukic) per non esporlo inutilmente al rischio di un cartellino giallo.
MERCATO - L' aspetto di fondo su cui riflettere riguarda la campagna acquisti estivi. Contro il Milan, se ce n’era bisogno, è arrivata la conferma del totale fallimento del lavoro svolto tra agosto e inizio ottobre dal presidente Urbano Cairo e dal direttore sportivo Davide Vagnati, svolto sulla base delle indicazioni del tecnico Marco Giampaolo. Linetty senza 4-3-1-2 non esiste più, Rodriguez da tornante nei 3 di difesa o nei 5 di centrocampo (come avvenuto ieri sera) non c’entra nulla e Bonazzoli, a parte alcuni rarissimi squilli, ha fatto letteralmente flop sotto la Mole. Una bocciatura su tutta la linea. Nicola aveva detto, appena insediato sulla panchina del Torino, che la salvezza si poteva ottenere tutti assieme, ma ieri sera è stato smentito dai fatti. Lo stesso tecnico nelle ultime settimane aveva cercato di fare affidamento su un gruppo ristretto di 14-15 giocatori e con ogni probabilità, infortuni e squalifiche permettendo (ieri, ad esempio, Nicola ha scelto di fare un massiccio turn-over avendo parecchi diffidati, tra cui Belotti), saranno gli stessi che vedremo in campo con Spezia, Lazio e Benevento.
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