"Partiamo dalla fine, da quell'urlo di Davide Nicola per il 2 a 2 di Simone Zaza su assist di Andrea Belotti. Un urlo perentorio e un po' liberatorio, per tutto il mondo Torino. A Benevento è andata in scena la prima delle venti gare stagionali concesse a Nicola per portare alla salvezza i granata. I punti racimolati in un girone dal Torino sono appena 14 e quindi la tanto agognata quota 40 dista ben 26 punti da ottenere nelle prossime 19 sfide, ripartendo dall'urlo lanciato al cielo del "Vigorito" e da quel cerchio conclusivo prima di lasciare definitivamente il prato dello stadio campano. “Le cose che ci siamo detti sono private, ma posso dire che quell’incontro finale è servito a suggellare alcune considerazioni che possono entrare nella nostra mentalità futura" ha dichiarato a tal proposito Nicola, che ha vissuto la sua prima in modo energico e partecipativo. Ha visto un Torino troppo "pensante" nel primo tempo e meno contratto nella ripresa, tanto che l'impatto emotivo di Nicola sul Torino è emerso molto bene nella rimonta da 2 a 0 a 2 a 2. Lo stesso Nicola ha ammesso che le pecche della squadra restano evidenti (tra le altre cose, gestione difensiva delle palle da fermo da rivedere completamente), ma prima di qualsiasi aspetto tecnico-tattico il Torino resta da recuperare mentalmente. In tal senso un bel passo avanti è stato effettuato già nei primi rocamboleschi minuti del "Vigorito".
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Nicola pareggia con Inzaghi: rilancia Zaza e prova tre diversi moduli
Il confronto / Il Torino sotto di due reti rimonta e il nuovo tecnico granata può ritenersi soddisfatto della sua prima uscita
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"SCELTE INIZIALI - Nelle ultime settimane travagliate di Marco Giampaolo alla guida del Torino più volte si era sottolineata la solitudine offensiva di Belotti. A Benevento fin dal 1' Nicola ha messo in chiaro una cosa: non rinuncerà tanto facilmente alle due punte. Proprio per questo il Torino resta vigile sul mercato per poter potenziare il reparto offensivo, anche se ieri sera Nicola ha ricevuto una risposta veramente significativa da un attaccante che compone la sua rosa, ovvero Zaza. Non giocava titolare in Serie A dal 12 dicembre, Nicola l'ha lanciato dal 1' e il lucano ha risposto presente. Al di là dei due gol realizzati (tre se consideriamo anche quello annullato per tocco di mano di Belotti), Zaza è stato dentro al match dal punto di vista mentale. I vuoti di sceneggiatura psicologici nella sua esperienza granata formano un lungo elenco, ma ieri sera Zaza ha avuto il merito di stare dentro al match in maniera brillante e decisiva dal 1' al 95'. Già Moreno Longo la scorsa estate fu capace di ritagliarli uno spazio importante dal punto di vista tattico nel Torino, vedremo se sarà lo stesso per Nicola, il che significherebbe spegnere le attenzioni di mercato proprio su Zaza. Un altro aspetto da rimarcare nell'11 iniziale è stato l'inserimento di Cristian Ansaldi sulla sinistra: si tratta senza ombra di dubbio del miglior laterale sinistro a disposizione del Torino e anche ieri sera, con alle spalle Ricardo Rodriguez, l'ha confermato.
"MODULI - Nicola ha anche sperimentato diverse situazioni tattiche per provare a rimontare la gara. Il Torino che ha ereditato ha lavorato per diversi mesi sia sulla disposizione a quattro in difesa che su quella a tre. Nicola è partito con il 3-5-2, poi con l'ingresso di Simone Verdi al posto di Lukic (impiegato da pura mezz'ala e non da trequartista come è avvenuto agli inizi della gestione Giampaolo) si è passati al 3-4-1-2. Gli assalti finali, invece, il Torino li ha portati con il modulo più classico e tradizionale della storia del calcio moderno, il 4-4-2 grazie all'inserimento di Amer Gojak per Rodriguez. Una mutazione tattica non indifferente e un'opportunità non da escludere il 4-4-2, considerata la grande fiducia riposta da Nicola sulle due punte. Dunque, al "Vigorito" si sono visti sprazzi di Torino, sprazzi che lasciano ben sperare il popolo granata, anche se i 14 punti in classifica danno più di un grattacapo, così come le zero mosse in entrata fin qui effettuate nel mercato invernale. Il lungo discorso condotto sul nuovo Torino di Nicola si intreccia con il Benevento di Filippo Inzaghi. Nonostante le numerose assenze, i campani hanno dimostrato di essere tignosi e quadrati. Molto intelligentemente Inzaghi ha provato a porsi a specchio rispetto al Torino in ogni fase della partita e per poco non portava a casa la posta piena.
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