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TURIN, ITALY - OCTOBER 25: Alieu Eybi Njie of Torino celebrates scoring his team's first goal during the Serie A match between Torino and Como at Stadio Olimpico di Torino on October 25, 2024 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)
“Al 100% fai tu gol oggi”, gli aveva detto Aaron Ciammaglichella in panchina, pochi istanti prima del suo ingresso in campo contro il Como, lo scorso 25 ottobre. L’ex compagno di Primavera ci aveva visto lungo. Alieu Njie entra al 65’ e dopo dieci minuti approfitta di uno strafalcione difensivo dei lariani per siglare l’1-0 finale. “Mi ha caricato di adrenalina – ha raccontato in seguito – mi sono sentito di potercela fare. Infatti, poi ho segnato, e ne ero veramente felice, sono andato a festeggiare sotto la Maratona”.
Quel gol era stato il risultato di un lavoro brillante già cominciato nel ritiro estivo, quando lo svedese aveva colpito Paolo Vanoli. Il tecnico aveva deciso di tenerlo in prima squadra, concedendogli prima un minuto a Verona per bagnare l’esordio in massima serie, poi 29’ in Coppa Italia contro l’Empoli e 27’ con Lazio, proprio di fronte al suo futuro allenatore Marco Baroni. La rete al Como, arrivata in un momento della stagione già ingrigito dall’infortunio di Zapata, era stata una vera boccata d’ossigeno per i granata, che quanto meno tornavano a respirare dopo tre sconfitte consecutive. Ma quell’idillio si è interrotto presto e in modo beffardo. Dopo il lungo stop di Zapata, anche Njie si è dovuto fermare. Il 1° febbraio, a Bergamo, un duro e fortuito scontro con Juan Cuadrado gli ha procurato la frattura del malleolo destro. Ha continuato a giocare senza accorgersi subito dell’infortunio, ma nel suo futuro c’erano un’operazione e una lunga riabilitazione. Nel rush finale – poco brillante per i granata – si era ipotizzato un suo ritorno anticipato tra i convocati, ma un infortunio muscolare lo ha definitivamente fermato. La sua prima stagione in Serie A si è chiusa con 385 minuti giocati in 16 presenze.
“Mi è spiaciuto per l’infortunio di Njie – aveva dichiarato Paolo Vanoli – perché nel girone di ritorno avrebbe potuto fare bene. Avrebbe giocato in un ruolo fatto apposta per lui”.
Se Vanoli, nel tentativo di invertire la rotta che stava portando il Torino verso il baratro, aveva puntato sul 4-2-3-1, le condizioni — guardando all’attualità — non sono cambiate granché, a eccezione dell’uomo incaricato di scegliere e schierare chi va in campo. Con Vanoli che ha svuotato il suo armadietto al Filadelfia, ora è Marco Baroni a prendere in mano la squadra. L’allenatore fiorentino, nelle prime amichevoli estive, ha mantenuto lo scacchiere ereditato dal suo ex compagno di squadra ai tempi del Verona. Con i suoi dribbling, le accelerazioni brucianti e la capacità di progressione, il 4-2-3-1 resta il modulo che meglio valorizza le caratteristiche di Njie. L’esterno svedese dovrebbe trovare spazio sulla fascia sinistra, da dove potrà rientrare sul destro per cercare la conclusione. Con ogni probabilità si alternerà con il nuovo arrivato Zakaria Aboukhlal, a meno che il mercato non riservi ulteriori colpi di scena. Dopo un periodo di lavoro personalizzato per un problema muscolare al polpaccio, Njie - al termine del ritiro di Prato allo Stelvio e delle amichevoli disputate a Montecarlo - è tornato ad allenarsi in gruppo negli ultimi giorni. Un ritorno a pieno servizio in un’estate importante, in cui ha rinnovato il contratto fino al 2029, con un ingaggio adeguato agli standard della Serie A. Ora non resta che aspettare il suo rientro sul terreno di gioco.
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