Haveri, un acquisto che lascia tanti interrogativi
—Perché è stato acquistato? La sensazione è che si tratti di una scommessa fatta dalla dirigenza senza un piano preciso di inserimento o valorizzazione. Un investimento low cost, certamente, ma che – nel contesto di una società attenta ai bilanci – dovrebbe comunque rispondere a una logica progettuale. Al momento, invece, Haveri appare più come un nome in lista che un vero asset tecnico. Nel calcio moderno, i club di Serie A sono chiamati a ragionare non solo sulle opportunità di mercato, ma anche su come queste possano integrarsi nel proprio modello sportivo. Haveri, per ora, non ha trovato collocazione né come risorsa per la prima squadra, né come profilo da valorizzare e rivendere. Il suo percorso si sta sviluppando lontano dai radar principali, in categorie dove è difficile attirare l’attenzione se non si emerge con continuità.
Haveri, quale sarà il suo futuro?
—Per il Torino, la prossima estate sarà probabilmente il momento delle scelte. Un nuovo prestito? Una cessione a titolo definitivo? In ogni caso, sarà difficile evitare un bilancio sull’operazione, che ad oggi non ha prodotto risultati concreti né sportivi né economici. Haveri, dal canto suo, ha ancora la possibilità di risalire. Ma per farlo, servirà un contesto che creda davvero in lui. E al momento, il Torino non sembra essere la realtà adatta.
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