Processo al Toro: le colpe di un’altra stagione anonima sono di tutti

Per archiviare definitivamente la stagione granata, occorre aspettare ancora undici partite. Ma di fatto, la sconfitta di Roma sancisce il fallimento (salvo utopistiche e poco probabili svolte) di una stagione progettata, approcciata e portata avanti male da tutte le componenti in campo. L'Europa tanto sbandierata ad inizio anno è sì ad otto punti, ma la squadra non dà assolutamente l'idea di poter riuscire in una clamorosa rimonta. E come sempre in questi casi, le colpe non sono da ricondurre ad un solo imputato. Da Cairo a Mihajlovic, dai giocatori fino anche a Mazzarri: tutti sono responsabili. Lorenzo Bonansea - Nikhil Jha CONTINUA A LEGGERE Il Presidente granata, nelle dichiarazioni rilasciate l'altro giorno (leggi qui) ha scaricato ogni responsabilità del fallimento stagionale sul "progetto Mihajlovic". Per il numero uno di Via Arcivescovado, la causa delle difficoltà di questa stagione sono da ricondurre al naufrago tecnico-tattico del serbo, incapace di rendere (a dire del presidente) "con una squadra costruita per lui". Posto il totale fallimento dell'esperienza del tecnico balcanico, è bene ricordare che fu Cairo a scegliere personalmente Mihajlovic: il presidente seleziona le persone, dunque se queste persone falliscono la scelta a posteriori si ritiene sbagliata. Mihajlovic, che - a questo punto - forse andava allontanato prima (dopo i 3-0 di Firenze), per cercare di salvare la stagione quando ancora era possibile. Partendo da monte, quindi, tra i primi responsabili di questo progetto stagionale fallito c'è sicuramente il presidente che pur era stato da più parti elogiato dopo un mercato estivo definito all'epoca da moltissimi quasi perfetto, condotto insieme al diesse Petrachi. Il mercato invernale, invece, ha visto i granata rimanere fermi al palo: almeno un centrocampista in più sarebbe stato meglio portarlo a casa. Lorenzo Bonansea - Nikhil Jha CONTINUA A LEGGERE Dicevamo di colpe da condividere, e sicuramente i giocatori - quelli che domenica vanno in campo - non sono in alcun modo difendibili in questo senso. A partire da chi, in estate, era stato definito "pezzo pregiato": ci si aspettava una crescita (o quantomeno una conferma in positivo) dai vari Belotti, Baselli, Ljajic, e invece questi hanno tutti deluso per un motivo o per un altro, contribuendo con prestazioni spesso insufficienti al fallimento granata. Solo Iago si è dimostrato in pari alle aspettative. Anche i nuovi acquisti non han fatto meglio: Niang e Rincon non han garantito qualità continua, Ansaldi è in una fase di regressione, e solamente Sirigu e N'Koulou si sono dimostrati giocatori di alto livello. Troppo poco, poi, si è visto in termini di grinta e personalità agonistica da parte dell'intero collettivo: la squadra è quasi sempre stata molle, scollegata e incapace di reggere il colpo mentalmente e fisicamente, e preparazione o non preparazione, è indubbio che la qualità nelle corde di alcuni giocatori avrebbe dovuto fare la differenza. Differenza che non si è vista, né nel risultato, né nell'impegno. Adesso sta alla rosa trovare un motivo per "non andare in vacanza ad aprile". Lorenzo Bonansea - Nikhil Jha CONTINUA A LEGGERE Si passa poi a quello che probabilmente si può effettivamente ritenere come il più diretto responsabile della situazione in cui versano i granata. Certo che le colpe di Sinisa Mihajlovic sono tante: dopo un mercato che aveva rispettato appieno le sua aspettative ("Se questa squadra non andrà in Europa, la colpa sarà solo mia", fu la sincera ammissione che in molti tendono a dimenticarsi), il Torino non ha mostrato il minimo segnale di miglioramento con il passare delle giornate, quando i granata arrancavano dietro ad un agguerrito treno europeo, senza mai dare l'impressione di poterlo condurre. E poi i tanti punti contestati: il passo indietro nel modulo, l'insistenza su Niang, nessun canovaccio di gioco, la preparazione atletica e la grinta in conferenza stampa che non trovava riscontri in campo. Il tutto certificato dal -4 rispetto alla stagione precedente al termine del girone d'andata. Si sa che nel calcio quando si vince è merito di tutti, e quando si perde la colpa è solo dell'allenatore. Ma certo che Mihajlovic si è caricato sulle spalle espressamente il progetto, e perciò doveva essere il primo a pagare. Lorenzo Bonansea - Nikhil Jha CONTINUA A LEGGERE Chiamato più per iniziare a mettere le basi per la prossima stagione che per puntare realmente alla qualificazione europea in questa, Mazzarri dopo un avvio positivo si è scontrato con le difficoltà note a tutto l'ambiente, fin qui senza trovare soluzioni vere e proprie. In un'ipotetica "torta" delle responsabilità, Mazzarri certamente si prende la fetta più piccola. Ma la fragilità mentale della squadra alle prime difficoltà è rimasta, così come la difficoltà di collegare i reparti con un gioco fluido ed efficace. Anche la scelta di lasciare in panchina i pochi uomini di qualità - come Valdifiori e Ljajic - al momento non si sta rivelando vincente. Gli alibi sono tanti: dalla squadra non costruita su misura all'impossibilità di lavorare sul mercato senza prima aver conosciuto i giocatori. Sicuramente chi si attendeva la bacchetta magica è rimasto deluso. Oggi resta da studiare il futuro, per costruire un nuovo Toro che sappia, questa volta, rispettare le attese. Lorenzo Bonansea - Nikhil Jha