IL PRIMO LUNGO STOP - 28 luglio 2011, la squadra guidata da Oleg Kononov gioca la sfida d'andata dei preliminari di Europa League contro gli irlandesi del St. Patricks. Avelar parte titolare ma la sua gara dura soltanto 20 minuti: il ginocchio fa 'crac', è l'inizio del calvario. Operazione in Germania e percorso intenso di terapie in patria per tornare a disposizione il prima possibile. Il 2 febbraio 2012 il giocatore torna dal Brasile in Ucraina ed è nuovamente in campo con resto del gruppo. Ma Avelar è chiaramente in ritardo di condizione rispetto ai suoi compagni di squadra, così inizia la sua personale preparazione atletica, onde compromettere ulteriormente l'articolazione e gli stessi legamenti. 7 aprile 2012, nove mesi dopo il brasiliano torna in campo, nella sfida di campionato contro il Metalurh Donetsk (squadra dalla quale nel futuro prossimo il Torino preleverà lo svincolato Vasyl Pryyma) e il peggio sembra passato.
DESTINO AMARO - Avelar approda successivamente nel campionato italiano e tra le fila del Cagliari a spizzichi e bocconi, salta 4 giornate per infortunio. Il ginocchio regge e non sembra più un problema. Quindi l'arrivo sotto l'ombra della Mole, le visite mediche - più che dettagliate - vengono superate con successo. Arriva quella maledetta sfida al Bentegodi di Verona, lo scontro con Siligardi e l'inizio di un nuovo calvario. La prima diagnosi richiede la semplice asportazione del menisco: tre settimane che sarebbero però diventante quattro, sei, due mesi. Il rientro in campo, i contrasti di gioco tra le file della Primavera e quel ginocchio apparentemente stabile ma che provoca un forte dolore al brasiliano, non appena l'articolazione stessa va sotto stress. Una situazione, per intenderci, molto simile a quella in cui si imbattè lo svedese Farnerud.
Ora la sentenza definitiva: "forte trauma distorsivo, con verosimile interessamento del legamento crociato anteriore". La prossima settimana, salvo smentite, il ragazzo sarà nuovamente operato e a quel punto si parlerà di stagione terminata in anticipo. Un campionato sfortunato, per lui, da depennare prontamente dalla memoria. Cercando di gettarsi il problema alle spalle, per tornare in granata più forte che mai...
Manolo Chirico
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