Due motivi per credere nella vittoria del Torino, altrettanti per temere l’avversario di turno, in questo caso il Cagliari di Ranieri
Ripartire col piede giusto davanti al pubblico di casa: è questo l’obiettivo del Torino nel posticipo del lunedì che inaugurerà la Serie A dei ragazzi di Ivan Juric. Di fronte ci sarà il Cagliari, fresco di ritorno nella massima serie con un allenatore come Claudio Ranieri, che farà di tutto per complicare il compito dei granata. Come di consueto, nel percorso di avvicinamento al match, analizziamo i temi principali nel ‘perché sì e perché no’: due motivi per credere nel Toro, altrettanti per temere il Cagliari.
PERCORSO
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PERCHÉ SÌ - Le partite vanno giocate, ma sulla carta il Toro parte favorito rispetto al Cagliari. E non perché il Cagliari viene dalla B, ma per il percorso di crescita e la consapevolezza con cui il Torino si affaccia alla nuova stagione. Rispetto agli ultimi due anni, i granata ripartono da una base molto solida, da una rosa quasi interamente confermata e si presentano ai nastri della nuova stagione con molte meno incognite e più certezze. A differenza del Cagliari, che ha mantenuto l’ossatura ma dovrà prendere le misure prima di consolidarsi.
TATTICA
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PERCHÉ NO - Di quanto sia difficile giocare contro le squadre di Claudio Ranieri ha già parlato Juric in conferenza stampa. Non a caso, perché anche il Cagliari si presenterà all’Olimpico Grande Torino con un modo di giocare improntato alla compattezza. I granata di Juric hanno sempre dimostrato di subire in maniera particolare le squadre chiuse che non lasciano spazi nei pressi dell’area di rigore e il Cagliari non dovrebbe fare eccezione.
SEGNALI
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PERCHÉ SÌ - Un altro motivo per credere nel Toro viene dai segnali mostrati nella pre-season. Ad eccezione di un attacco non così prolifico - di cui ha parlato proprio Juric in conferenza - i granata hanno dimostrato di essere una squadra molto competitiva e pronta ad affrontare il campionato. La gara di Coppa Italia contro la Feralpisalò ha dato ulteriori conferme in questo senso: in attesa degli ultimi rinforzi, il Torino c’è e vuole partire con il piede giusto.