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Torino, contro il Chievo un solo obiettivo: vincere!

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L’editoriale / I granata a Verona sono attesi ad una vera riscossa
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

Quando le cose iniziano a non dare i frutti sperati, quando la palla non rotola in rete vincente da più partite, quando in campo regna la confusione, quando ti viene  a mancare l’unico giocatore in grado di dare fantasia al gioco, quando hai dei buoni giocatori fuori condizione arrivati alle ultime giornate di chiusura di mercato ecco che l’unica soluzione a tutto questo, l’unica vera medicina per dare un colpo di spugna e cancellare in un attimo tutto ciò è una vittoria. Una semplice vittoria  con tre punti che ti portano a guardare una classifica ( sebbene siamo solo agli inizi della stagione) deficitaria in maniera più positiva.

Questa è l’attuale situazione del Toro, partito sotto buoni auspici ma crollato inesorabilmente a livello di gioco e  risultati. Le partite contro Roma, Inter e in parte Udinese avevano fatto ben sperare, in realtà già contro la Spal il Toro aveva vinto ma con molta fatica mentre la debacle contro il Napoli e la pessima prestazione di Bergamo ha fatto vacillare più del dovuto la fiducia dei tifosi verso la squadra. Nessuna polemica legata all’impegno dei giocatori in campo ma piuttosto una delusione per il gioco che non decolla, per i gol che non gonfiano la rete, per le vittorie che non arrivano.

Ecco perché oggi serve assolutamente per la squadra di Mazzarri una vittoria capace di alimentare autostima e ridare quella sicurezza in campo smarrita nelle ultime due partite. Mazzarri dovrà studiare al meglio alternative ai problemi legati ad esempio ai calci da fermo. L’unico in grado di tirare bene le punizioni è Falque, ancora fermo, ed è innegabile che sprecare delle occasioni con un nulla di fatto con tiri sulla barriera fa diminuire una pericolosità in attacco dei granata già deficitaria per i pochissimi cross dal fondo che non arrivano mai in area avversaria.

A questo Toro manca la corsa sulle corsie e buttare palloni in area per il Gallo Belotti e sugli angoli per le torri granata, chiamasi Nkoulou, Meitè, Ola Aina. Contro un Chievo Verona, relegato ancora all’ultimo posto in classifica, vedi penalizzazione per le vicende bilanci, il Toro non può assolutamente sbagliare nulla. Deve entrare in campo sfoderando rabbia e grinta e gol. Non deve far altro che buttare il cuore oltre l’ostacolo e tornare a far sorridere i tifosi.

In attesa del ritorno di Falque, forse oggi si siederà in panchina, e della possibile defezione di De Silvestri, ( per Ansaldi si parla di un suo ritorno tra venti giorni) Mazzarri non ha poi tante soluzioni rispetto alla rosa attuale. Quindi sarà facile vedere Berenguer a sinistra e Ola Aina  a destra mentre la mediana dovrebbe essere formata da Meitè, Rincon e Baselli con Soriano fantasista in aiuto di Belotti. Ma la sorpresa potrebbe essere quella del giovane Lukic  in mezzo al campo con ai suoi fianchi Meitè e Rincon. Baselli si giocherebbe il posto con Soriano nel ruolo di rifinitore e incursore. Quello che il Toro non deve fare e lasciare troppo solo e isolato al suo destino capitan Belotti. Anche contro l’Atalanta la fase di attacco granata è mancata completamente, nessuna azione avvolgente capace di sorprendere gli avversari. Quindi se manca la fantasia per far andare in gol il Gallo o qualsiasi altro giocatore questo Toro deve mettere più palloni in area con traversoni da sinistra e da destra cercando di mettere in difficoltà la retroguardia avversaria.

Occhio ai tanti ex granata attualmente al Chievo: si parte da Sorrentino, si passa da Rossettini a Birsa e si arriva a Meggiorini e Pellisier.

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