Focus on / Stagione fondamentale per il portiere, che può conquistare definitivamente il popolo granata e la Nazionale
Il 29 maggio 2013 Daniele Padelli, in scadenza di contratto con l’Udinese, viene acquistato dal Toro. I tifosi granata erano abituati a vedere i pali difesa da un, allora, ottimo Jean François Gillet, ma la squalifica dell’estremo difensore belga aveva costretto la società a cercare un sostituto sul mercato. L’acquisto del numero 12 friulano, nonostante fosse stato esplicitamente richiesto da Ventura, lasciava parecchi con qualche dubbio e parecchie domande: “sarà lui il titolare?” , “compreremo qualcun altro?” L’amaro in bocca cresceva al termine del mercato, che non registrava più alcun movimento in entrata al capitolo portieri, dopo aver accarezzato l’idea Pegolo per un’estate intera.
E così Padelli debutta tra i pali dell’Olimpico nell’infausta partita contro il Pescara, Coppa Italia. La prima stagione in granata, in particolar modo ad inizio anno, non è esaltante: il ragazzo mostra insicurezze che talvolta costano anche qualche punto prezioso, e dimostra di dover crescere parecchio in alcune situazioni, ad esempio nelle uscite sui corner. Crescita che però, pian piano, arriva. Ed il numero 1 (allora numero 30) si toglie le prime soddisfazioni, effettua le prime grandi parate, in un finale di stagione in crescendo; alla penultima di campionato arriva quasi a realizzare il sogno di uno stadio stracolmo: calcio di rigore per il Parma, sul dischetto va Cassano sotto la Maratona, calcia Fantantonio, Para Daniele, la curva esplode. L’entusiasmo però dura poco, dato che sulla respinta Biabiany insacca. Padelli comunque a fine anno è notevolmente cresciuto e si appresta a giocare un’altra stagione da protagonista.
Ed a questo punto arriva l’intoppo: rientra Gillet dalla squalifica. Personalità importante in campo e nello spogliatoio, ancora preferito da una buona fetta di tifosi, il belga di fatto non reclama il posto da titolare, ma è una presenza “ingombrante” per Padelli che sente troppa pressione alle spalle. Daniele comincia la stagione da titolare, ma ricominciano gli errori, alcuni grossolani, e le insicurezze: Ventura finisce per promuovere a titolare il belga ed a far giocare in Europa League l’italiano.
Questa situazione di stallo dura fino a gennaio. Poi, arriva la decisione della società di puntare forte sul numero 30: Gillet viene ceduto al Catania, Padelli viene ri-promosso titolare e viene acquistato Ichazo, un giovane a cui far da chioccia. Ed i risultati arrivano: di nuovo, una seconda parte di stagione in crescendo, uscite sempre più sicure, parate importanti anche nel derby vinto, il rigore parato a Babacar. Arrivano anche le prime chiamate nella nazionale maggiore di Conte. Poi un’altra doccia fredda: Torino Empoli 0-1, autogol di Padelli, talmente goffo, talmente inaspettato che si fatica a crederci. E’ la partita che di fatto smorza gli entusiasmi dei granata, nuovamente in lotta per un posto in Europa.