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CONTROCORRENTE

Torino-Genoa, il pareggio dell’amicizia

Torino-Genoa, il pareggio dell’amicizia - immagine 1
Controcorrente di Gino Strippoli – Un errore per parte e la divisione dei punti è servita ma manca un rigore ai granata
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

E’ stato sicuramente il pareggio dell’amicizia tra Torino e Genoa e il bel gesto dei giocatori rossobù, che a fine partita sono andati sotto la Curva Maratona a salutare i tifosi granata, lo ha sancito o meglio dire consacrato. Al di là di questo simbolico gesto, con risposta della Curva granata con slogan anti blucerchiati, non è stata una bella partita. Bisogna però riconoscere che se c’era una squadra che avrebbe meritato di più sarebbe stata sicuramente quella granata per aver creato più occasioni in area avversaria ma mai concretizzate.

Sicuramente il Toro ha giocato un bel primo tempo, comandando il gioco e facendosi vedere molto attivo e voglioso di fare, mentre il Genoa è apparso impacciato, senza gioco e con Miretti che ha dato poca luce alla manovra. Sicuramente molto merito va alla linea di centrocampo granata con Ricci e fino all’infortunio con Tameze che si sono mossi bene aiutati anche ai fianchi da Lazaro e Sosa e la partecipazione di Vlasic.

Proprio il croato nei primi 30 minuti è sembrato imprendibile per gli avversari, agendo tra le linee è sempre riuscito  a trovare gli spazi giusti per arrivare ai limiti dell’area tant’è che gli unici tiri della partita per i primi 46 minuti sono stati i suoi. Poi è arrivato l’autogol di Thorsby a sancire la supremazia dei ragazzi di Vanoli.

Proprio qui sta la pochezza di questo Toro ovvero quello di non riuscire ad ammazzare la partita. Il Genoa nel primo quarto d’ora del secondo tempo  era in evidente difficoltà e i granata hanno creato più volte occasioni che non sono però riusciti a finalizzare.

E così la squadra granata è riuscita nell’intento di regalare la riscossa ai genoani  grazie ad un disastroso Coco che ha servito l’assist più bello che ci possa essere a Pinamonti che ha poi insaccatoi il pallone del pareggio, tra l’altro molto bello, dopo una triangolazione con Messias.

Subito il gol  per 10 minuti il Toro ha arretrato il baricentro e il Genoa galvanizzato dal pareggio ha attaccato senza per altro rendersi pericoloso. Savic in questa partita non ha dovuto fare nemmeno una parata.

Il finale è stato poi tutto del Toro con un forcing che ha portato vicino al gol l’esordiente, in Serie A e in maglia granata, Casadei ma non solo visto che manca anche un rigore non dato per una trattenuta su Sanabria. Il Var intervenuto non ha poi ritenuto il fallo da penalty e quindi non ha richiamato l’arbitro. Guardando  i filmati appare evidente come la maglia di Sanabria che si estende ma probabilmente gli arbitri al Var lo hanno ritenuto ininfluente.

Molto bene l’esordio di Casadei, in quei pochi minuti giocati si è fatto sentire in mezzo al campo, ottimo anche l’altro esordiente in maglia granata l’ex viola Biraghi che si è reso subito pericoloso grazie ai suoi calci piazzati.

L’attacco granata invece ha funzionato poco o quasi nulla: Adams ha steccato tutto ciò che toccava, sbagliando controlli e movimenti, può capitare, mentre Karamoh si è mosso bene ma poi ha sbagliato nella finalizzazione delle sue azioni. Sanabria si è visto poco se non nell’azione del rigore non dato. Ricordiamo che il Toro, da quando non c’è Zapata, non ha un centravanti, una prima punta di ruolo. Sia Adams che Sanabria per caratteristiche tecniche sono delle seconde punte e questo alla fine pesa molto nella fase d’attacco granata.

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