Il centrocampo a tre…
—Eppure, uno spiraglio si apre, ed è legato a quel centrocampo a tre che Vanoli ha rispolverato, seppur con riserva, contro l’Empoli. Ricci, Casadei e Gineitis non hanno fatto male, ma l'armonia va costruita. Ed è proprio in quella mediana a tre che Ilic potrebbe trovare la chiave per rilanciarsi, inserendosi come interno di qualità e ordine. Una soluzione che, se perfezionata in allenamento, potrebbe diventare un’arma tattica utile nelle prossime settimane, anche per restituire al Toro un maggiore equilibrio. Non sarà però una passeggiata. La concorrenza è serrata: Casadei ha portato muscoli, dinamismo e inserimento, Ricci è insostituibile, Gineitis è in crescita costante. In questo scenario, Vanoli predica meritocrazia e Ilic dovrà sudarsi ogni minuto in campo. La gestione sarà graduale, ma l’allenatore granata punta a recuperarlo mentalmente prima ancora che fisicamente. Anche perché il Torino ha bisogno di tutti. Vanoli lo ha ribadito fin dal suo arrivo, lavorando sull’inclusione di ogni elemento della rosa. E Ilic non fa eccezione. "Ivan ha tutto per diventare un punto fermo – ha spiegato ancora Vanoli – ma ora deve dimostrarlo".
Sirene dall’est Europa per lui
—C’è di più: senza un ritorno stabile tra i titolari, l’estate potrebbe riproporre le sirene russe che già a gennaio avevano sfiorato il centrocampista serbo. Lo Spartak Mosca, su tutti, non ha mai nascosto l’interesse per il classe 2001. Per ora, però, il presente si chiama Toro. E il Torino, per questo finale di stagione, ha bisogno di un Ilic ritrovato, pronto a rimettersi in gioco e a riconquistare la fiducia e magari riaprire anche il capitolo Nazionale.
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