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Toro, 33 infortuni in stagione: spiccano i problemi muscolari. E i polpacci…

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Il giocatore più assente è stato Zima, seguito da Aina e Lazaro
Alberto Giulini Vicedirettore 

Si è chiusa con trentatré infortuni la stagione del Toro, troppo spesso condizionata da malanni fisici di giocatori importanti. Salta subito all'occhio l'elevata percentuale di problemi di natura muscolare: addirittura ventiquattro, soltanto nove infortuni sono stati di natura traumatica. Non è dunque un caso che il Toro stia lavorando per alzare il livello dello staff medico, puntando all'inserimento di ulteriori specialisti.

I più tormentati: Zima il più assente

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Tra i giocatori più tormentati dagli infortuni c'è Aina, costretto a due stop molto lunghi in termini di partite saltate: il laterale è stato frenato ad ottobre da una lesione miotendinea del bicipite femorale sinistro, quindi a marzo da una lesione al soleo saltando risultando complessivamente indisponibile per sedici gare. Un duro colpo per Juric, che ha dovuto rinunciare ad uno degli esterni che stava facendo meglio per quasi metà campionato. Tanti stop anche per Pellegri, infortunatosi in cinque occasioni per un totale di dodici gare saltate. Sfortunatissima la stagione di Zima: tre gare saltate ad inizio stagione per la lussazione alla spalla rimediata a luglio, quindi uno stop lungo sedici partite per l'operazione al menisco. Stop lunghi anche per Lazaro (quattordici gare) e Radonjic (undici gare).

Problemi con i polpacci: addirittura sei stop

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Saltano all'occhio - tra gli altri - diversi problemi al polpaccio: a farne le spese sono stati Aina, Lukic, Karamoh, Ricci (due volte) e Sanabria. Infortuni fastidiosi e caratterizzati nella maggior parte dei casi da stop mai inferiori al mese. "Dobbiamo capire se siano dovuti al caso o al terreno del Filadelfia che è troppo duro" aveva provato ad analizzare Juric facendo riferimento all'elevato numero di infortuni al soleo. Nel caso di Ricci, l'infortunio al polpaccio sinistro si è presentato in due occasioni: a settembre costò un mese di stop e cinque gare saltate, a febbraio risultò invece meno grave e bastarono venti giorni per tornare in campo (saltando due gare).