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Torino, Bremer è l’eroe che non ti aspetti. E da terzino sinistro non dispiace

Focus on / Un colpo di testa del brasiliano regala al Torino tre punti pesanti: "Mazzarri mi aveva detto di lavorare che alla fine il mio momento sarebbe arrivato..."

Nicolò Muggianu

Lo scorso anno ho giocato poco, ma ho continuato a lavorare e alla fine il mio momento è arrivato”. Poche parole, ma che racchiudono l'essenza un intero percorso. Il percorso di Gleison Bremer: l'eroe che non ti aspetti da Genoa-Torino. Con un colpo di testa al 32' della ripresa, il centrale brasiliano ha tolto le castagne dal fuoco per la squadra di Mazzarri, tornata alla vittoria dopo che il 0-3 di una settimana fa contro l'Inter sembrava aver riaperto la crisi granata. Sono tre punti che non bastano a placare le polemiche (LEGGI QUI), ma che sicuramente servono al Torino per prendere una bella boccata d'ossigeno.

https://www.toronews.net/toro/genoa-torino-0-1-bremer-ci-ho-creduto-e-finalmente-sono-andato-in-gol/

LE PAROLE - Un gol speciale per Bremer: il primo in Serie A e il primo con la maglia del Torino. Un gol pesante, che però non basta a cancellare la brutta prestazione collettiva della squadra di Mazzarri; parsa "operaia" proprio come aveva chiesto il tecnico di San Vincenzo ma non ancora abbastanza brillante. Un colpo di testa che mette fine a un'astinenza su palle inattive che per i granata durava da Atalanta-Torino, seconda giornata del campionato 2019/2020 (LEGGI QUI). Tra i tanti dubbi, va però dato atto alla tenacia di Bremer: arrivato un anno e mezzo fa a Torino in punta di piedi e capace di meritarsi tutto ciò che ha raccolto sin ora con il lavoro sul campo. Il prototipo perfetto di "giocatore-operaio" che aveva chiesto Mazzarri alla vigilia, diventato eroe - guarda caso - in una serata così: “Anche se lo scorso anno ho giocato poco - ha confessato Bremer nel post partita -  il mister mi diceva sempre di continuare a lavorare che il mio momento sarebbe arrivato. Grazie a Dio è arrivato e oggi ho fatto un gol gol importante”. Una bella storia.

CRESCITA - Non solo: il brasiliano a Genova ha giocato in un ruolo per lui inedito, da terzino sinistro bloccato della difesa a quattro. Per tempismo negli interventi e letture difensive, non è andata male: la prestazione oltre al gol è stata positiva, eccezion fatta per la sbavatura su Favilli in occasione del palo dell'attaccante rossoblù. Questo episodio conferma che l'ex Atletico Mineiro ha ancora molti margini di miglioramento e che la strada per diventare una certezza è ancora lunga. Che fare dunque? Niente di diverso da quanto fatto fin'ora: Bremer dovrà semplicemente continuare a lavorare, senza montarsi la testa e proseguire nel suo percorso di crescita con la stessa umiltà che in un anno e mezzo gli ha permesso di superare Djidji e Bonifazi sul taccuino di Mazzarri. Poi si vedrà. Nel frattempo può godersi questa serata speciale.

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