DIAMO I NUMERI / Troppi impegni e rosa corta: l'Europa sfuma nel finale. Ma rimane una stagione da incorniciare
Con la seconda sconfitta nell'arco di cinque giorni, dopo sei turni di imbattibilità in campionato, svanisce di fatto il sogno del Toro di raggiungere l'Europa per il secondo anno consecutivo. I granata tornano da Genova con una sconfitta molto più pesante di quanto si sarebbero meritato: non subivano un 5-1 dal 2009, a San Siro contro il Milan.
CROLLO FISICO Sta di fatto che il Torino, nelle ultime due uscite, è apparso scarico, più per un calo dal punto di vista fisico che da quello emotivo: è vero che dopo il derby l'attenzione un po' era scesa, ma l'obiettivo sesto posto faceva gola e tutti ci tenevano a raggiungerlo. Già da qualche partita però, il Toro non è parso più lo stesso: quella che era una delle difese più solide del campionato, ha subito gol in tutte le ultime sette partite. Segno che un netto calo, sia fisico che di concentrazione, c'è stato.
GIOCATORI ESAUSTI Uno dei motivi va ricercato nella rosa troppo corta per giocare al 100% più di 50 partite, come impone il calcio dei giorni nostri se si partecipa alle coppe europee (e si prosegue a lungo in quel percorso). A tre giornate dalla fine, sono cinque i giocatori del Torino che hanno giocato più di 40 incontri con il club (alcuni di loro, vedasi Darmian e Glik, vantano anche molte gare con la propria Nazionale). Ben otto , invece, quelli che sono rimasti in campo in maglia granata per più di 3000 minuti in totale.
Guardando le presenze e i minuti, si nota come ci siano 13 giocatori utilizzati moltissimo, e altri 20 che tutti insieme sommano i minuti dei tre più presenti. Segno che la rosa a disposizione di Ventura non fosse sufficiente per operare un ampio turnover, come avrebbero forse richiesto i troppi impegni.