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Toro pronto al 90% per il ritiro? Le cose stanno diversamente. Ecco ciò che manca

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Il presidente Cairo qualche giorno fa aveva dichiarato che la rosa sarebbe stata pronta per il 90% in vista del ritiro, ma non è proprio così
Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 

Il Torino è pronto a salpare per il ritiro di Prato allo Stelvio. La domanda sorge spontanea: cosa manca alla rosa di Marco Baroni per definirsi completa almeno in termini di numeri? Manca, a meno di novità da qui a lunedì 14 luglio, certamente di più del 10% che auspicava il presidente Urbano Cairo all'inizio di luglio. Il numero uno granata si era infatti spinto a dire che per l'inizio del ritiro la rosa sarebbe stata completa al 90%. A oggi siamo ancora lontani da quella percentuale anche perché ci sono alcune zone del campo che appaiono completamente scoperte, soprattutto, se come sembra, Baroni andrà avanti con il 4-2-3-1 dell'ultimo Paolo Vanoli. La zona del campo a oggi più sguarnita è senza dubbio la trequarti. Mancano tre trequartisti, prettamente esterni, di cui due titolari. Già questo basterebbe per dire che la rosa attuale del Torino è un cantiere in via di definizione. Sugli esterni il Torino pativa numericamente anche nello scorso campionato, soprattutto dopo il passaggio al 4-2-3-1, e al momento Baroni si trova ancor più carente del suo predecessore.

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Servono due esterni d'attacco titolari e un sostituto: reparto da costruire quasi da zero

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Il mercato per rafforzare la trequarti non è mai semplice perché richiede parecchie risorse. Quando si parla di giocatori offensivi in grado di regalare bonus (assist, gol e giocate vincenti), inevitabilmente il prezzo lievita. Considerato che mancano tre tasselli, di cui due titolari, uno a destra e l'altro a sinistra (al centro si può ipotizzare Vlasic), è chiaro che bisogna ipotizzare un investimento significativo per garantire una qualità adeguata in un ruolo nevralgico del campo. In altre parole è difficile immaginare una rifondazione degli esterni offensivi granata in modalità low cost.


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Difesa "a posto"? Forse solo numericamente e molto dipende da Coco

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Tuttavia, non mancano soltanto gli esterni d'attacco. Alla lista si aggiunge sicuramente un sostituto all'altezza di Cristiano Biraghi. Il riscatto di Biraghi può essere considerato positivo a patto che non gli si richiedano 40 partite in una stagione da titolare. Bisognerà quindi provvedere a trovare un doppione all'altezza. Il centro della difesa del Torino è stato considerato "a posto" da Cairo, in realtà come già ampiamente analizzato lo si può definire al completo soltanto numericamente. Le incognite abbondano. La prima riguarda la permanenza o meno di Saul Coco (dovesse andare via anche l'aspetto numerico verrebbe meno) e poi ci sono i punti di domanda su Perr Schuurs (quasi due anni ai box), e Saba Sazonov (non ha mai dimostrato di essere da Serie A). Il discorso affrontato per Coco vale anche per Vanja Milinkovic-Savic. Al momento il serbo è in organico ma sembra destinato a partire, quindi bisognerà quasi certamente sostituirlo. Per concludere, il Torino attuale è lontano da quel 90% di completezza ipotizzata da Cairo non più tardi di qualche giorno fa e non bastano gli arrivi di Tino Anjorin e di Ardian Ismajli per raggiungerlo.