
Risultato e vittoria salva ma quanta sofferenza. Il Toro ancora una volta non ha dato ai tifosi una prova convincente, anzi è sembrata una squadra che al posto di migliorare faccia un po' il gioco del gambero. Una squadra che a dir il vero era partita bene e con buoni propositi, con un bel pressing alto soprattutto grazie a Zaza, Rincon e Belotti, ma è stato solo un momento dei primi 20 minuti. Poi piano piano il Toro ha mostrato poche idee che non hanno portato gioco. Si è assistito ad un Toro macchinoso nel costruire qualsiasi tipo di azione, con nessuno in grado di accendere la luce per dare vita ad una vera fase offensiva. Non bastano il palo di Belotti e la traversa di Nkoulou per giustificare una possibile supremazia granata. Alla fine un corale grazie deve essere dato alla prestazione maiuscola di Parigini entrato al posto di Ola Aina.
Lui ha dato la scossa negli ultimi 20 minuti al Toro e a lui si devono le più belle azioni dei granata che hanno portato anche al gol della vittoria di Berenguer. Non tutto è da buttare, innanzitutto il risultato, tre punti d'oro, poi la prestazione di Parigini. Sì, il Toro ha reagito ma con tutto il rispetto per la squadra ciociara ci si aspettava dalla squadra di Mazzarri molto ma molto di più.
Se il Frosinone avesse pareggiato non avrebbe rubato nulla e sicuramente Moreno Longo esce a testa alta nel suo Stadio Grande Torino, applaudito dai suoi ex tifosi. La striscia positiva del Toro continua e si allunga però questo tipo di vittorie contro Chievo e contro Frosinone, ovvero contro le due cenerentole del campionato, devono far meditare.
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