Verso Torino-Juventus, da Mondonico a Juric: le frasi cult sul derby della Mole

Frasi diventate poi slogan per una e per l'altra tifoserie. Mantra che i rispettivi tifosi si ripetono incessantemente prima del derby, come se avessero bisogno di ricordarsi cosa significa la sfida tra Torino e Juventus. Dalla sfida tra indiani e cowboy alla sensazione di sofferenza che provava Gianni Agnelli quando la sua squadra sfidava i granata. Quello della Mole rimarrà per sempre un derby diverso, unico nel panorama italiano. Due squadre diverse, con DNA agli antipodi. Ecco le frasi più celebri sul derby della Mole. Lo sfottò per antonomasia, uno dei temi centrali della rivalità tra Torino e Juventus. I bianconeri non sono la squadra della città. A sottolinearlo con ironia era stato anche Piero Chiambretti, dichiarato e riconosciuto tifoso granata: "Bisogna arrivare a Venaria, perché la Juve è la squadra di Venaria e dobbiamo trovare il mezzo idoneo per arrivare in periferia, perché la Juve è una squadra di periferia rispetto a noi che giochiamo in mezzo alla città di Torino". Il riferimento è al posizionamento dello stadio dei bianconeri, quasi al confine tra Torino e Venaria, mentre l'Olimpico Grande Torino è in uno dei quartieri pulsanti di Torino. Forse se si dice Marco Ferrante la prima cosa che viene in mente sono quelle corna nel derby, ma l'ex attaccante del Torino può essere ricordato anche per una delle frasi che - insieme a quella di Chiambretti - definisce una delle basi della rivalità tra granata e bianconeri: "Torino è granata al 70%. Quando vado in centro mi fermano ancora un sacco di persone. Quando la Juve gioca partite di cartello arrivano tantissimi club da tutta Italia a riempire lo stadio. La differenza è questa". “Siamo 11 contro 11, ma noi siamo il Toro, loro no” questa - come ha rivelato Paolino Pulici in passato - è la frase che si ripetevano Puliciclone e compagni prima dei derby e anche qui si comprende ancora di più cosa il derby della Mole sia. Il non detto (ma ben inteso da chi lo vive) è che la Juventus potrà anche portare in campo 11 tra i giocatori più forti del campionato, ma dall'altra parte gli 11 con la maglia granata sono giocatori del Toro, giocatori che non mollano mai e che non si spaventeranno davanti agli avversari. Diciamo che il feeling di Pulici e compagni con il derby era ottimo, probabilmente (e forse sicuramente) grazie a questa mentalità. Le grandi sfide di Europa rispetto al derby non sono niente. Questo passava per la testa di Gianni Agnelli, come ha raccontato Marcello Lippi. "Quello che soffriva maggiormente era l'Avvocato. Mi diceva sempre che era la partita che non avrebbe mai voluto giocare. Come sosteneva lui: se vinci hai fatto il tuo dovere ma se perdi ti rompono le scatole fino alla sfida successiva". Col tempo forse i giocatori in campo il derby lo vivono diversamente, opinione diffusa tra tanti e a dirlo era stato anche Cesare Prandelli. Lui l'aveva vissuto in maglia bianconera e aveva spiegato: "Ho perso, vinto, menato: era il derby. Oggi questa partita non la capiscono più come una volta". Della storia più recente, forse la frase che più ha segnato e descritto la rivalità tra i due mondi è quella di Emiliano Mondonico. "Noi siamo gli indiani contro i cowboys, chissà che una volta gli indiani non vincano la loro battaglia". Con il Mondo in panchina gli indiani hanno vinto due volte su 12 partite e pareggiato altre 5. Un bilancio positivo, ma al di là del risultato sportivo, con lui è sempre stato un Toro vero in campo. Il significato del derby l'aveva descritto a modo suo anche Sinisa Mihajlovic, che con il Toro ha anche sfiorato una vittoria allo Stadium salvo la solita e immancabile beffa nel finale. "Questa è una sfida tra popolo e padroni, tra passione e ragione, tra colori e bianco e nero. Non esiste altro derby con tante differenze come tra Toro e Juve". Anche Juric, come Mihajlovic, di derby ne ha vissuti e poi ha conosciuto quello di Torino. L'anno scorso prima della gara d'andata aveva descritto così la partita tra Juventus e Torino: "Siamo su due livelli diversi, è scontato, eppure qui non è come a Genova. Io in città percepisco che la squadra più amata è il Toro. A Genova la città mi sembrava spaccata in due, qui invece sento che il Toro è la squadra di Torino".