tor toro Milan-Torino 0-0, Niang non svolta: Cairo lo difende, ma a San Siro è un altro flop

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Milan-Torino 0-0, Niang non svolta: Cairo lo difende, ma a San Siro è un altro flop

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Il franco-senegalese corre un po' di più ma non dà alcun contributo offensivo alla squadra, sbagliando tanto e incidendo nulla: alla 14^ giornata, il bilancio si fa preoccupante...
Lorenzo Bonansea

Niang, eppur si muove. Ma impercettibilmente, e davvero non può bastare. Contro il Milan il classe '94 è stato lanciato titolare da Mihajlovic, e anche se con qualche leggero miglioramento quantomeno sul piano dell'intensità, la sua - in generale - è stata l'ennesima prova non sufficiente che ancora non può far felice Mihajlovic e chi ha puntato così tanto su di lui in estate.

Purtroppo, è proprio questo è il problema più grande: Niang contro il Milan ha corso un po' di più, ma ha sbagliato tanto, inciso nulla, e non ha mai dato l'impressione di poter far svoltare la partita. E se Miha ti dà fiducia lasciando in panchina Iago Falque, il miglior marcatore stagionale, effettivamente ci si aspetta - soprattutto a San Siro, soprattutto contro la tua ex squadra - un apporto decisamente più consistente. A discolpa del giocatore, bisogna sicuramente sottolineare che - in generale - la prova offensiva del Torino non è stata convincente, con uno dei peggiori Ljajic della stagione - e con un Belotti ancora con le polveri bagnate e pasticcione. Per Niang, dunque, un mezzo alibi può essere trovato nella forma non eccelsa dei compagni di attacco - ma questo non basta per nascondere che ancora una volta, il franco-senegalese ha floppato.

Nessuna svolta a San Siro, per il Toro - e anche per Niang: dopo 14 partite ancora non è chiaro che ruolo possa avere questo giocatore nella stagione granata. O meglio, qualche idea i tifosi e gli addetti ai lavori se la sono fatta, e si fa pericolosamente sempre più strada l'ipotesi che il franco-senegalese possa mantenere questo, di ruolo, fino a maggio: quello del flop. Ovviamente l'auspicio è che non sia così, ma per far cambiare le cose serve una svolta immediata e netta. E serve subito, perché 14 giornate sono più di un terzo di campionato. E il tempo stringe.