Alessandro Buongiorno, dalla scorsa stagione, è un punto di riferimento per il Napoli, ma il passato e le proprie radici non si possono dimenticare facilmente. Il difensore classe 1999 ha incarnato il sogno di ogni tifoso granata: torinese, cresciuto nel vivaio fino a diventare una colonna, capitano in pectore della squadra del cuore (la fascia era sul braccio di Ricardo Rodriguez) e protagonista della toccante lettura dei nomi degli Invincibili davanti alla lapide di Superga. Un rapporto profondo, unico, purtroppo interrottosi due estati fa con l’opportunità di ambire a ciò che il Toro non poteva offrirgli: lo scudetto con il Napoli di Antonio Conte.

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Buongiorno affronta la Juve: “Per me non può essere una partita banale”
Al Maradona farà visita questa sera alle 20.45 la Juventus. Una partita che per Buongiorno assume un significato particolare: “È chiaro, questa partita per me non è banale – ha detto a Dazn – ma cercherò di affrontarla come una delle tante gare stagionali”. Non sarà semplice per Buongiorno non vivere un derby interiore; a dargli supporto ci saranno dei tifosi speciali, rigorosamente granata: “La mia famiglia è del Toro, quindi verranno a vederla. E saranno tutti dalla mia parte”. Per Buongiorno, nel mirino, una vittoria importante in ottica scudetto, per riprendersi almeno per una notte la vetta della classifica, dopo aver trasformato mercoledì scorso il rigore decisivo per il passaggio del Napoli ai quarti di Coppa Italia.
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