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Liverpool, omaggio a Jota macchiato da episodio di razzismo

Liverpool, omaggio a Jota macchiato da episodio di razzismo - immagine 1
Dalla commozione per il portoghese ai gol di Chiesa e Salah, la prima di campionato viene segnata dagli insulti a Semenyo che costringono la polizia a intervenire
Matteo Curreri

Il match di ieri sera tra Liverpool e Bournemouth ha inaugurato la nuova stagione di Premier League, regalando emozioni forti dentro e fuori dal campo. È stata infatti la prima partita ufficiale disputata dopo la scomparsa di Diogo Jota e di suo fratello André, avvenuta lo scorso 3 luglio in Spagna a causa di un incidente automobilistico. Anfield non ha mancato di tributare un commosso omaggio al portoghese, in un’atmosfera carica di significato.

Sul terreno di gioco, lo spettacolo non è mancato. I Reds sono volati sul 2-0 grazie alle reti di Ekitike e Gakpo, ma tra il 64’ e il 76’ è arrivata la doppietta di Semenyo, che ha riportato il Bournemouth in parità. All’82’, il tecnico Arne Slot ha inserito Federico Chiesa, e l’azzurro lo ha ripagato subito con il gol del 3-2. Nel finale è poi arrivato anche il sigillo del definitivo 4-2 firmato da Mohamed Salah.


Insulti a Semenyo: “Quando finirà?”

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La serata, però, è stata macchiata da un episodio di razzismo. Al termine del primo tempo, l’incontro è stato interrotto dopo che Antoine Semenyo è stato bersaglio di insulti sul colore della pelle. L’autore, un uomo di 47 anni, è stato immediatamente identificato, allontanato dallo stadio e denunciato: la polizia ha già aperto un’inchiesta. “Quando finirà?”, ha scritto su Instagram l’attaccante del Bournemouth.

L’ispettore Kev Chatterton ha commentato: “Prendiamo casi di questo tipo molto seriamente e chiederemo, assieme alle squadre, l’esclusione dagli impianti dei responsabili”. In una nota ufficiale, la Federazione inglese ha aggiunto: “Casi di questo tipo non hanno un posto nel nostro sport. Lavoreremo attivamente con gli arbitri, le squadre e le autorità per appurare gli eventi ed adottare misure appropriate”.

Slot: “Non vogliamo razzismo nel calcio”

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Sulla stessa linea anche l’allenatore del Liverpool, Arne Slot: “Non vogliamo razzismo ad Anfield o nel calcioquesti sono comportamenti che rendono il nostro gioco meno speciale perché in generale i nostri tifosi sono straordinari”.

Infine, l’organizzazione Kick it Out, impegnata nella lotta contro il razzismo nel calcio, ha sottolineato la necessità di un cambiamento più profondo: “Ieri in campo circa il 50% dei giocatori aveva la pelle nera, eppure non ci sono tecnici o dirigenti di colore e questo non aiuta”.