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Primo allenamento del Torino Fc per la stagione 2025-2026. Stadio Filadelfia, Torino. Photo, Nderim Kaceli
Negli scorsi giorni abbiamo provato a ipotizzare un Torino con Ngonge e Oristanio. E avevamo evidenziato che con l'ipotetico arrivo dei due esterni d'attacco, almeno numericamente, il Torino sarebbe stato pronto per il 90% (chiaramente senza contare ulteriori uscite da qui al termine del calciomercato estivo). In realtà, l'accelerata che si poteva ipotizzare qualche giorno fa per arrivare a Ngonge del Napoli non c'è stata e anzi si è entrati in una fase di stallo, il che non depone a favore della squadra di Marco Baroni in ritiro a Prato allo Stelvio senza praticamente un reparto, ovvero la trequarti. Ma il fronte Napoli-Torino non è caldo soltanto per Ngonge. Il Napoli, non è un mistero, vuole Milinkovic-Savic ma anche in questo caso c'è un momento di stallo. Le due operazioni sono slegate economicamente ma è indubbio che siano in qualche modo intrecciate coinvolgendo le stesse società. Ecco perché non deve apparire troppo strano che stiano vivendo entrambe contemporaneamente una fase di stallo.
La trattativa di Ngonge si intreccia infatti con quella di Milinkovic-Savic, promesso sposo del Napoli di Antonio Conte. Per Vanja il presidente granata Urbano Cairo vuole il pagamento della clausola pari a 19.5 milioni; la proposta non è ancora stata accettata dal Napoli e proprio per tale ragione i due direttori sportivi, da una parte Davide Vagnati e dall'altra Giovanni Manna stanno mediando. Per il momento ognuno resta fermo sulle sue posizioni con il Napoli intenzionato a strappare il portiere per qualche milioni in meno dei 19.5 della clausola.
Per Ngonge il problema riguarda la formula del trasferimento. Il prestito è assodato ma ci sono vedute differenti tra Aurelio De Laurentiis e il Torino. Per il patron del Napoli il prestito dev'essere con obbligo di riscatto, per Cairo e l'entourage mercato granata il prestito dev'essere con dirittor di riscatto. Anche su questo fronte Manna e Vagnati sono chiamati a interfacciarsi per trovare una soluzione che possa soddisfare entrambe le parti. Per il momento si sta parlando delle condizioni per l'obbligo di riscatto. Dunque, senza esterni d'attacco il Torino è ben lungi da quel 90% declamato da Cairo per questo luglio ed è chiaro che la mancanza del tassello di Ngonge non permette di cominciare a puntellare il reparto.
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