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Torino, chi sono gli obiettivi Romano e Terlizzi: per entrambi la Roma come svolta

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Per entrambi il calcio è una storia di famiglia, alla Roma due percorsi giovanili con ben più di una soddisfazione
Irene Nicola
Irene Nicola Redattore 

Alessandro Romano e Federico Terlizzi. Tra i nomi d'interesse di mercato per il Torino ci sono anche loro due, giovani prospetti su cui il Torino sta lavorando in entrata. Entrambi sono di proprietà della Roma, ognuno è molto legato al club capitolino. Romano è un centrocampista, Terlizzi un difensore centrale. Il club granata sta cercando di averli entrambi, facendo leva sulla necessità di liquidità della Roma, anche se su Romano nello specifico la pista non è priva di ostacoli vista la valutazione del giocatore (6-7 milioni) e la volontà dei giallorossi di mantenere il controllo sul cartellino. Scopriamo meglio ora chi sono i due giocatori, i loro profili e loro storie.

Torino, chi è Romano: la Svizzera e quella videocall che valse la Roma, nel 4-2-3-1 si trova alla perfezione

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Alessandro Romano non nasce a Roma, ma se ne innamora. La sua storia parte però da più lontano, dalla Svizzera, paese in cui i nonni - di nazionalità italiana - si trasferiscono. Il piccolo Alessandro, classe 2006, nasce a Winterthur, città distante una ventina di km da Zurigo. Cresce però a Dietlikon, piccolo comune di nemmeno diecimila abitanti. La passione del calcio è di famiglia. Il padre Umberto ha un passato nella prima e seconda divisione svizzera e poi intraprende la carriera di allenatore, Alessandro e il fratello Luca ne seguono le orme. Ai tempi della Scuola calcio, Alessandro viene notato dal Winterthur che lo inserisce nel suo vivaio. Lì cresce si forma come mediano e consolida il proprio talento. Si accendono i fari della nazionale svizzera all'età di 15 anni, Romano risponde alla chiamata e presto diventa un punto fermo. L'Italia però è nel destino e torna a bussare alle porte del centrocampista. Nel 2022 gli osservatori della Roma siedono in tribuna nel corso di una partita tra Italia e Svizzera. Gli occhi cadono su Alessandro Romano. E lì si posano, tanto che gli emissari capitolini decidono di andare a visionarlo anche al Winterthur. La decisione è immediata, come racconta lo stesso giocatore: "Due giorni dopo abbiamo fatto una videocall, ci siamo conosciuti un po’, mi hanno spiegato il progetto. Poi siamo venuti qui e mi sono innamorato subito della Roma". Il trasferimento viene finalizzato ad agosto 2022, Romano entra nelle fila dell'Under 17. Impiega ben poco a diventare protagonista: quell'anno venti presenze in regular season con 1 gol e 3 assist, poi le fasi finali in cui è ancora più determinante con il gol ai quarti all'Atalanta e l'assist per la rete che sblocca la finale contro l'Inter. Al primo anno in giallorosso è già festa per lo scudetto, nel mentre cresce il senso di appartenenza. La stagione 2023-2024 è di apprendimento. Romano cresce e la Roma lo testa, facendogli fare da spola tra Under 18 e Primavera. La risposta è positiva, da parte di un giocatore di cui spesso viene evidenziata la capacità di leadership e la dedizione al lavoro. Dopo un anno di consapevolezze acquisite, si aprono ancora le porte della Primavera. Romano questa volta ne è un perno, ha esperienza e la mette in campo trascinando i suoi. I numeri lo testimoniano: 30 presenze, un percorso terminato in semifinale scudetto impreziosito da 6 gol e 3 assist, numeri da non trascurare per un mediano, numeri che a gennaio valgono la prima convocazione con Ranieri in Serie A e che a febbraio portano al rinnovo di contratto fino al 2027. Cosa può piacere al Toro di Romano? Il giovane centrocampista, mancino, abbina fisicità alla tecnica. Ha le idee chiare sul proprio posizionamento in campo e si troverebbe alla perfezione nel 4-2-3-1 come detto da lui stesso: "Nel 4-3-3 da vertice basso non ho tanta libertà, devo essere più difensivo. Con due mediani ho più liberta e posso sfruttare altre caratteristiche". A Romano piace essere in gestione del pallone, dettare i ritmi della partita. Predilezione, il tiro da fuori area che spesso in stagione ha pagato. Punti su cui lavorare ancora, la fase difensiva. Infine i riferimenti nel ruolo: alla Roma Paredes, l'idolo assoluto è il connazionale Xhaka.


Torino, chi è Terlizzi: figlio d'arte, con la Roma due scudetti e un terzo sfiorato proprio contro i granata

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Anche per Federico Terlizzi il calcio è una storia di famiglia. Figlio d'arte, il giovane difensore classe 2007 percorre sin da bambino le orme del padre Christian, anche lui centrale con un passato tra le altre nelle rose di Palermo, Sampdoria, Catania e Trapani. Federico segue il padre negli ultimi anni di carriera e gira così l'Italia: i primi passi nel Varese, poi Pescara, Trapani e New Team di Palermo, scuola calcio fondata dal padre. Nel 2019 il vento cambia e arriva una chiamata a cui è difficile dire di no: il mittente è la Roma. Federico entra nel vivaio giallorosso all'età di 12 anni e da lì ne diventa parte integrante. La strada presto si ricongiunge a quella di Christian, che dopo aver appeso gli scarpini al chiodo va a Roma ma sulla sponda opposta per iniziare la carriera da allenatore nelle giovanili della Lazio. La rivalità resta in famiglia fino al 2023, quando anche i colori si allineano con papà allenatore della Roma Under 13 e figlio in Under 17. Federico Terlizzi nel frattempo va avanti nel suo percorso individuale, non privo di grandi traguardi. Nella stagione 2022-2023 il primo trofeo, lo scudetto Under 16 dopo la finale vinta contro la Fiorentina. Quel campionato rappresenta per il giovane difensore un punto di svolta. Inizialmente Terlizzi non trova grande spazio, chiuso dal compagno Zinni che però subisce un pesante infortunio. Si libera lo slot, serve cogliere l'opportunità. Lì entra in gioco Terlizzi, che è fondamentale nella semifinale scudetto contro il Milan. Contro la Fiorentina in finale, la Roma ha la meglio: primo scudetto per il classe 2007. Nel campionato 2023-2024, Terlizzi è un titolare fisso e si impone come tale in una stagione che porta in dote il secondo scudetto, questa volta in Under 17 contro l'Empoli. Il percorso del giovane difensore è in crescita e continua in Under 18. Ancora una volta Terlizzi è tra i protagonisti. La Roma lotta punto su punto con il Torino durante la regular season, il club granata ha modo di visionarlo ben più di una volta. L'ultima nella finale scudetto. Per Terlizzi il tris di scudetti sfuma all'ultimo con il Toro che esulta ai tempi supplementari, ma l'esito amaro nulla toglie a una stagione ottima dal punto di vista personale: 24 presenze, oltre 2000 minuti giocati (sesto giocatore in rosa per minutaggio) e anche 4 gol all'attivo. A impreziosirla ancora di più, la firma del primo contratto da professionista a inizio 2024 e i primi minuti in Primavera. Ora il Toro potrebbe tornare nel destino del giocatore. A Roma di Terlizzi si parla un gran bene. Apprezzato per la fisicità, il giovane difensore si fa ammirare per come gestisce il gioco aereo e per un modo di porsi sempre più sicuro con il passare degli anni. Ha naturalmente ampi margini di crescita, ma il tempo è tutta dalla sua