Come coniugare Simeone e Zapata?
—Veniamo a Simeone: il classe '95 arriva al Torino per fare la punta. Non quella titolare, però, perché l'obiettivo dei granata è avere in quella posizione Duvan Zapata. Va considerato che il colombiano ha 34 anni (è un classe '91) e rientra - sta progressivamente aggregandosi in gruppo: finora solo sprazzi di partitelle - da un triplo infortunio al ginocchio che l'ha tenuto fuori dai giochi da ottobre 2024. In primis, non è affatto scontato prevedere le reali condizioni in cui tornerà. In secundis, va anche considerato che, se dovesse tornare in forma, non avrebbe comunque le forze per fare da titolare per tutta la stagione. Ecco quindi che si inserisce Giovanni Simeone, un profilo in grado di lavorare senza lamentele e anzi di dare il massimo (motivo per il quale è stato molto apprezzato dai tifosi) anche giocando poco - come ha dimostrato a Napoli - ma anche di saper segnare (e anche molto) se messo in condizione di giocare con continuità, come ha dimostrato a Verona.
Come giocherà il Torino di Baroni?
—In conclusione, l'arrivo di Simeone apre ad una partenza e due ballottaggi. La partenza - probabile e desiderata dal Torino - è quella di Sanabria. I ballottaggi sono i due analizzati, in attacco e sulla trequarti. Come punta centrale, se sta bene, il titolare è Duvan, con un peso specifico e un carisma senza paragoni, in grado di reggere anche più dell'attacco da solo e con la fascia da capitano al braccio. Simeone è comunque un valido profilo su cui potersi appoggiare: con i due sudamericani, Baroni è in buone mani per la fase di finalizzazione. Il capitolo trequarti è più complesso: Vlasic ha dimostrato che, se in forma e se nella posizione giusta (il trequartista centrale, per l'appunto), è difficile da sostituire. Il croato è in grado di intervenire in fase difensiva, gestire il possesso, iniziare l'azione o concluderla. Un vero numero 10. Dall'altra parte Adams, nonostante tutte le difficoltà della sua prima stagione in Italia, tra l'ambientamento alla Serie A e la mancanza del suo compagno di reparto, ha fatto vedere ottime cose e soprattutto si è fatto apprezzare tantissimo dai tifosi, per grinta e qualità. Da trequartista non ha mai giocato, ma ha fatto vedere di avere le caratteristiche per farlo. A maggior ragione se lo si confronta con la fase offensiva che Baroni aveva costruito alla Lazio, con Dia ad agire dietro Castellanos ma in realtà con ruoli a volte più da punta dell'argentino stesso. Una sorta di ibrido tra trequartista e punta, ruolo che forse, sulla carta, è quello perfetto per Adams. Chissà che non possa vincerlo lo scozzese il duello con Vlasic...
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