"Si è tenuta ieri pomeriggio, nella 'pancia' dello Stadio Olimpico Grande Torino, la presentazione del tanto atteso e chiacchierato 'Torino Channel': il canale tematico interamente dedicato al mondo granata visibile su Sky, un passo avanti notevole e determinante sotto innumerevoli punti di vista nell'ambito societario (qui la presentazione riportata sulle nostre colonne - qui la nostra fotogallery dell'evento). A margine, però, si è tenuta anche la conferenza stampa del Presidente Urbano Cairo che ha voluto incontrare i media e rispondere alle domande riguardanti la stagione del Torino. Com'era inevitabile, ecco che la maggior parte delle domande sono ricadute sul mercato invernale appena concluso dal quale il mondo granata si aspettava fondamentalmente l'approdo di un centrocampista alla corte di Mihajlovic, che tuttavia non è arrivato (ed ecco che i tifosi hanno deciso di bocciare questa sessione di mercato: leggi qui) L'imprenditore alessandrino ha però in un certo senso stupito tutti, espandendo il discorso ad un ambito più generale e di fatto facendo chiarezza sulle strategie del club granata in sede di mercato.
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Torino, Cairo svela la filosofia: investimenti giovani e di prospettiva
Il Presidente, ieri in conferenza stampa, ha rivelato le linee guida del club granata: seguire la linea verde per scommettere sul talento del futuro
""Io reinvesto quando c’è la possibilità e l’utilità, non ‘alla carlona’: non dobbiamo comprare tanto per fare, specie per giocatori in età avanzata come 28 anni - sono errori che ho già fatto - ma solo per giocatori giusti e occasioni giuste. Oggi bisogna pensare dai classe 1996 in giù, questi sono gli acquisti che mi interessa fare." Questo un estratto del discorso di Cairo (qui le intere parole del Presidente) che detta dunque pubblicamente le linee guida e che di fatto chiude la porta ad una serie di giocatori in qualche modo già affermati e, conseguentemente, dal valore già delineato e dalle annate migliori già alle spalle: "Non voglio parlare male di alcun giocatore, ma quando sento di un classe 1989 che viene valutato dieci milioni, che tra l’altro non ha cambiato la realtà della sua squadra, non si può fare"
"Leggasi in questo caso alla voce Castro, per esempio, centrocampista dalle spiccate qualità in entrambe le fasi che avrebbe fatto comodo alla formazione di Mihajlovic, ma la cui valutazione da parte del Chievo è stata considerata non congrua al valore del giocatore, decisamente esagerata. "Dieci milioni li avrei spesi per un 1996 di cui mi parlò Petrachi ma che purtroppo non hanno venduto: per lui sì, perchè ha un potenziale straordinario. Lukic per esempio, che è un classe 1996, ha grandi prospettive" Forze fresche, talentuose, vogliose di emergere ed affermarsi ed in grado di dire la propria e migliorare ulteriormente con il passare degli anni per parecchie stagioni ancora, di modo da poter divenire pilastri della formazione granata o comunque consacrarsi con questa casacca indosso per poi partire per differenti lidi, ma solamente dopo aver lasciato un segno importante all'ombra della Mole.
"Quel che è cambiato insomma, per stessa ammissione di Cairo, è il modo di interpretare il calciomercato investendo non tanto sul presente, quanto sul futuro: "Quello che voglio fare è cercare giocatori di prospettiva. E non solo per fare plusvalenze, ma perchè è cambiata la filosofia di base: perchè vogliamo giocatori che il meglio ce l’hanno davanti e non dietro" Un segnale forte da parte del Presidente e dunque di tutto il club di via Arcivescovado, che traccia la strada da seguire nel corso delle prossime sessioni di mercato motivando allo stesso tempo anche gli acquisti arrivati in questa finestra invernale (preso il portiere classe '97 Milinkovic-Savic - 17 operazioni in entrata per il Settore Giovanile) Il Torino è proiettato al futuro, e la linea da seguire è di colore rigorosamente verde: per un futuro a tinte sempre più granata.
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