Torna un nuovo appuntamento con “Granata dall’Europa“, la rubrica di Michele Cercone
La partita con il Frosinone permette al Toro di festeggiare il punto numero 3001 da quando esiste la serie A a girone unico (1929). Per i più pignoli il punto dello Stirpe è tecnicamente il punto numero 3000 registrato dalla Lega serie A (a causa del punto di penalizzazione scontato per il caso ''ignoranza'' Pellicori). Grazie a questo bottino, siamo all'ottavo posto nella storia del campionato, dietro alle tre strisciate e a Roma, Viola, Lazio e Napoli. Credo sia una risposta significativa e tutti coloro che ancora si chiedono se siamo un grande squadra (ma davvero?), soprattutto se si aggiungono al quadro anche i risultati della classifica ''perpetua'' della serie A dal 1898 (anno in cui si sono disputate le prime gare del formato a gironi) al 1929. In quest'ultima lista (che illustra i risultati delle 155 squadre che hanno disputato almeno un incontro dei gironi suddivisi allora in aree geografiche) siamo al terzo posto assoluto. Considerato il nostro intero cammino sportivo, emergiamo come una delle squadre che più hanno segnato il nostro calcio e che hanno ottenuto i migliori risultati. Sarebbe utile se la società, decidesse di onorare al meglio le nostre radici e di costruire il futuro ancorandoci ad esse, piuttosto che assecondare il miope ritornello del ''ci confrontiamo con squadre dal fatturato più alto, non possiamo fare più di cosi''', che mette al riparo dal confrontarsi con la nostra lunga e vittoriosa storia.
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Tornando alla partita con il Frosinone, ancora una volta diventa difficile, se non impossibile, commentare una gare completamente diversa da quella che doveva svolgersi in campo. Il doppio intervento falloso di Oyono nel giro di quattro minuti era chiaramente da doppio giallo e espulsione. Siamo di fronte ad un'eccezionale sintesi di tutto quello che va punito con il cartellino (imperizia+eccesso di foga+rischio per l'avversario+palla ignorata) che solo lo splendido binomio Massimi-Meraviglia è riuscito a non vedere. D'altra parte la direzione della gara ha mostrato subito l'inadeguatezza di tutti gli ufficiali di gara (scelti per quella che evidentemente era considerata una partita di scarso profilo), testimoniata dall'intervento su Sanabria che meritava come minimo una revisione video. Tutto quello che è successo dal 14mo minuto in poi è una storia a se', che ha comunque confermato i buoni progressi visti nelle ultime uscite. I giocatori hanno finalmente metabolizzato i movimenti dell'attacco a due punte, e il rientro degli infortunati offre a Juric più armi per cambiare pelle e disposizione in corso d'opera. Al netto degli orrori arbitrali, la squadra sta facendo vedere buone cose, e le prossime due partite saranno il vero banco di prova per le nostre eventuali ambizioni europee. Resta il dato di fatto che siamo tra le squadre più penalizzate dagli errori arbitrali, e che senza scelte scellerate come quella di oggi o di Monza, probabimente in zona Europa ci saremmo di già. Anche qui, è tempo per la società di intervenire prendendo una posizione netta almeno sualla qualità e sull'esperienza degli arbitri che vengono designati per le nostre gare. Alle coincidenze si puo' credere per qualche tempo, delle serie di eventi ripetuti nel tempo bisogna diffidare.