Ma al Toro sembra serva sempre uno schiaffo in faccia per cambiare volto, e questo è arrivato sul rigore generosamente concesso ad inizio ripresa per il Verona. Nel momento in cui Toni ha segnato, io ho iniziato a sbattere la testa contro il muro. Ma con due cambi, Ventura ha cambiato la direzione della squadra, inserendo Acquah e Maxi Lopez, e svegliando il Toro dal momento letargico. Il primo, in particolare, giocatore deciso, al limite del nervoso, che comincia a piacermi tantissimo, si è fatto notare, correndo e saltando l'uomo, fino a mettere il sigillo su un pareggio che, per come si era messa la gara, è tutta farina da mettere in dispensa.
Di certo, però, la zampata del momentaneo 1-1 è quella che più mi ha riempito di soddisfazione. Perchè Daniele Baselli è una tale gioia per gli occhi, che ogni suo gol sembra ormai la giusta ciliegina su una torta di tre piani. Costruisce, si sacrifica e incanta. E lo ritrovi sotto porta a mettere il piede giusto, come se l'inserimento al Toro fosse stato una semplice formalità. Ventura ha ragione a porre l'accento sull'umiltà in cui la squadra deve lavorare, ed è evidente dall'approccio alle gare non positivo e dallo spreco che continuiamo a fare dei primi tempi, ma certe prestazioni di certi elementi mettono le ali al cuore.
Mi sistemo il cuscino e chiudo gli occhi. Al di là della grinta che ci è voluta per portare a casa il punto, al di là di un arbitraggio che poteva essere decisamente diverso, ho visto anche oggi diverse certezze e un grande pragmatismo. E pensando alla classifica provvisoria, sorrido e mi addormento serena.
Buonanotte granata...
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