Nel 1992 ci pensava Rambo Roberto Policano a difendere il fianco sinistro del Toro. Frecciarossa Antonio Barreca, oggi, pensaci tu.
Affascinato dal gioco di Kaka e Marcelo, Antonio. Estimatore e amico di una faccia bella del Toro, Matteo Darmian, simile a lui in tecnica e umiltà.
Magro e alto Antonio, ma per nulla scoordinato. Con il sesto senso dell’anticipo, il settimo senso dello sfilare il pallone dalle gambe dell’attaccante e l’ottavo senso del cross, dell’assist, gol.
Antonio Barreca è lo scatto. La progressione nella velocità. Caparbietà nel pressing. Resistenza nello sforzo di chi si fa vedere in attacco ma non è mai fuori posizione in difesa, perché i compagni contano su di lui e lui, si fa trovare.
È vero, i centoventi chili di Higuain non li ha spostati al derby, e a Napoli si è fatto giocare da quel navigato di Mertens che dal suo ancoraggio ha tirato fuori un rigore. È un attimo dimenticare i ventun’anni di Barreca e il fatto che prima di Toro-Empoli stava seduto in panchina, a guardarla di lì, la serie A. Colpa del suo talento, che a tratti fa dimenticare quanto sia giovane e in continua crescita. Per Barreca, ogni giorno è il giorno giusto per fare di più. A partire da giovedì, a ripartire dal Genoa.
“Rivelazione dell’anno” dice il premio assegnatogli dai giornalisti sportivi dell’USSI Piemonte, qualche giorno fa. Chissà se l’emozione è stata simile a quella del 2013, quando “Sicilia Granata” lo aveva premiato a Collesano, paese natale dei genitori, per aver conquistato Toro e Nazionale. Il Toro è tanto ed è lungo. Tanto più di una città, lungo quanto l’Italia.
Se Barreca fosse un cognome argentino o brasiliano forse le sue quotazioni crescerebbero, ma io credo che il suo valore aggiunto stia proprio nell’essere cresciuto a San Francesco al Campo e nell’avere sangue siculo da far scorrere veloce in corpo, mentre corre.
Barreca origina da “barrique”, la botte che custodisce il vino di pregio, quella che rende persistenti i profumi delicati e che permette al vino di evolversi, giorno dopo giorno.
Barreca, è barricato in Toro.
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