LEGGI ANCHE: Se il Torino tornasse a volare
E non lo farebbero semplicemente perché non ha senso: se anche squadre tipo Juve, Milan o Inter giocassero in un campionato UISP perché più ricco di quello della FIGC, nessun tifoso si sognerebbe mai di dare più peso allo scudetto della UISP piuttosto che a quello assegnato col campionato di Serie A. Sarebbe come pensare che il Trofeo Birra Moretti valga più della Coppa Italia o il Trofeo Gamper più della Europa League! È assolutamente una follia. Creare una nuova lega e pensare che un potenziale maggior valore economico possa anche significare un maggiore prestigio solo perché a giocarlo sono tutte squadre suppostamente più “blasonate” è scioccamente supponente, quanto pateticamente autoreferenziale. Chiedete ai tifosi del Bologna, ad esempio, che quest'anno veleggiano nei quartieri alti della classifica se preferirebbero vincere lo scudetto (che non vincono dal 1964) oppure una nuova competizione con le migliori otto squadre di serie A? Chiedete ai tifosi felsinei se il prossimo anno preferirebbero andare in Champions League piuttosto che in una nuova ipotetica Superlega? Le risposte sarebbero scontate…
LEGGI ANCHE: Forza Gemello!
Ai tifosi non frega dei soldi, frega dei risultati della propria squadra. Non c'è denaro che può comprare il prestigio di una vittoria sul campo in una competizione universalmente riconosciuta e prestigiosa. Non si possono cancellare più di un secolo di edizioni della Serie A a girone unico o più di mezzo secolo di coppe europee inventandosi un torneo al solo scopo di lucro. E da tifoso del Toro, legato forse ancora più di tanti altri tifosi al senso di appartenenza, vorrei che la mia squadra del cuore tornasse a vincere lo scudetto come accadde nel 1976 o tornasse a partecipare alle coppe europee “tradizionali” come accadeva spesso fino a inizio anni Novanta. Non mi interesserebbe se il Torino per sua storia o prestigio si potesse iscrivere ad una Lega che nasce domani: non è quello il campo in cui voglio che i miei beniamini combattano le loro battaglie! È così difficile capirlo? Il calcio non è il wrestling dove tutto è finto ed è puro show: il calcio è sentimento, è campanilismo ed è voglia di lottare per ottenere risultati. Se lo si svuota di tutto questo che senso ha? Che gusto ci sarebbe a festeggiare una vittoria nel Trofeo Birra Moretti solo perché al via presenta squadre blasonate e cachet più alti per le società?
LEGGI ANCHE: Il Fila è una questione di cuore (granata)
Va bene essere al passo con i tempi e quindi accettare che non ci saranno mai più i numeri dall’1 all’11 sulle maglie di quelli che partono titolari, ma spudoratamente vendere il calcio al primo miglior offerente che passa lì fuori è davvero inaccettabile. Non c'era peggior notizia che potesse arrivare alla vigilia di Natale. Nemmeno lo scialba prestazione del Toro contro l'Udinese sembra così deludente in confronto all'ipotesi ormai concreta che il calcio da oggi non sarà mai più come lo conoscevamo…
Da tempo opinionista di Toro News, do voce al tifoso della porta accanto che c’è in ognuno di noi. Laureato in Economia, scrivere è sempre stata la mia passione anche se non è mai diventato il mio lavoro. Tifoso del Toro fino al midollo, ottimista ad oltranza, nella vita meglio un tackle di un colpo di tacco. Motto: non è finita finché non è finita.
Disclaimer: gli opinionisti ospitati da Toro News esprimono il loro pensiero indipendentemente dalla linea editoriale seguita dalla Redazione del giornale online, il quale da sempre fa del pluralismo e della libera condivisione delle opinioni un proprio tratto distintivo.
Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Torino senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con Toronews per scoprire tutte le news di giornata sui granata in campionato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA



/www.toronews.net/assets/uploads/202304/ddac8753fc020448d0304f1213d22e07.jpg)
/www.toronews.net/assets/uploads/202508/2152c6c126af25c35c27d73b09ee4301.jpg)